OPERE SOLIDALI
GLI ORTI DEL CIAD

Roma, 14 giugno 2016


INDICE
 


L'ARTE DEI DIRITTI


 

 

RITMO

Immagini di scrittura e suoni di parole per conoscere gli Altri

Giorgio Fiume: Frammenti del divenire

Giorgio Fiume - We Have A World-

Testo per MAGIS-14 Giugno 2016


Sogni squartati dai conflitti della discordia
Sogni bruciati in fughe su deserti senza fine
Sogni fermati in frontiere di spinose corone cristiche
Sogni trafitti da lame assassine della tolleranza
Sogni nascosti dai sorrisi di piccoli innocenti
Sogni affogati in un mare di speranze

Ed eccoci…randagi,
con le nostre anime affamate di nuove parole
annusiamo l’umanità nell’aria famelica
che attanaglia il nostro tempo,
anime nell’agorà dei linguaggi che
raccontano le proprie singole verità.

E…siamo-viviamo tra le righe dell’attimo,
come esseri incomprensibili,
fermi… nel noviziato dell’esistenza,
siamo come un sommario di avventure, di fedi,
di passioni, tra vite in decomposizione
e… la conoscenza di sé.
Tra le frattaglie di lenzuola ancora tiepide,
l’umanità sperduta è in cerca di amore.

E sia cibo e non sangue,
nelle immagini che mangio e non digerisco più,
mentre gli dei in esilio,
durante l’apocalittica digestione,
tra seminari sulla fame e segreti della creazione,
impastano i pensieri attorno
a incontrollabili rigurgiti.

E sia il cibo e non il sangue
a condurre i passi verso l’albero del pane, dove…
davanti ad austeri profili
assorti in letture mangia-tempo,
orfani di pietà aspettano,
con la bocca aperta, a s p e t t a n o
… il nostro pane quotidiano.
E sia cibo e non sangue,
negli sguardi bramosi del potere, negli occhi digitali
che pranzano e cenano dentro le nostre anime
e si saziano di coscienze.

Ma perché…o…a quale scopo sogno
di essere fame, macilenta, disperata fame !
Per essere a loro uguale…!?
Uguale...ai loro volti fanciulli
attorniati da fameliche mosche.
Uguale…ai loro occhi spalancati verso Madonne Nere
crocifisse ogni giorno, quotidianamente,
sugli schermi televisivi come Veneri degli Stracci.
Uguale…ai loro ventri gonfi,
gonfi…come tamburi di canti tribali,
che ancora anelano una ciotola satolla.
Siamo nudi, nudi…come bimbi in ceste di nulla,
come… polli sacrificali in gabbie d’aria
lacerate da memorie di anime spergiure.

E sia cibo e non sangue !
La speranza dei Semplici, dei Gentili,
è stata martirizzata
sui bracieri dogmatici di immorali religiosità,
sulle forche finanziarie delle voraci multinazionali,
mentre il tempo…divora ogni passione
e lascia sogni spolpati sulle vetrine
di lucidi centri commerciali.

Aspettano un piatto di dignità…
nei sarcofagi di cartoni e stracci
segregati sotto pensiline rifiutate dalla notte,
accostati a serrande colorate di smog,
emarginati in giardini prigionieri dell’umidità,
posteggiati in angoli di piazze dedicate alle blatte,
ignorati sotto ponti ruggenti di leonini squittii,
dimenticati in ogni luogo, dove ombra e buio
illuminano il solitario distacco
di reliquia dispersa del tempo umano.
Tuttavia...
tuttavia, come figli di faraoni celesti,
si risvegliano e nell’ordine peregrino
riprendono a benedire la vita,
ma… senza Passaporto!