COME TU MI VUOI
Teatro Greco
sino al 3 dicembre 2000
ore 21
via Leoncavallo, 10/16
informazioni: tel. 06/8607513-14
"Come tu mi
vuoi"
dopo Roma a Napoli e poi per
l'Italia
sino al 4 febbrio 2001
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COME TI VUOLE, PIRANDELLO
Nel 1929 un celebre caso giudiziario suggerisce a Luigi
Pirandello il punto di partenza di una storia imperniata
sulla impossibilità di conoscere oggettivamente
lessere umano, inevitabilmente sospeso fra la
realtà e lillusione.
Rivolgendo il pensiero allamata attrice Marta Abba,
il drammaturgo siciliano definisce i contorni
dellIgnota colei che conduce una vita
dissoluta a Berlino, ma che viene riconosciuta in una
sposa scomparsa anni prima durante loccupazione
austriaca della sua villa di Udine, nel corso della Prima
guerra mondiale personaggio trascinato verso
labiezione per masochismo e per altrui volontà, il
cui desiderio di riscatto potrebbe realizzarsi assumendo
quella nuova identità che le viene proposta.
Elena Sofia Ricci abbraccia con impressionante
consapevolezza i lucidi tormenti della persona di cui il
maturo e squallido amante Salter da un lato ed il marito
Bruno che lha tanto cercata dallaltro
ritengono di possedere e comprendere lessenza.
La disperata sfrontatezza con cui reagisce
alliniziale riconoscimento da parte di un amico del
presunto consorte lascia presto il posto ad unansia
famelica di vestire dopo dieci anni o, forse, per
la prima volta a beneficio dei parenti i panni di
Cia, come se la guerra, con la sua furia bestiale ed i
suoi inenarrabili orrori, non ne avesse devastato
lesistenza.
Ma in Pirandello la verità non può risiedere in un solo
luogo, non può essere un valore intoccabile: la messa a
confronto dellIgnota con i familiari di Cia fa
emergere con violenza il dubbio, poi lapparente
certezza, infine la cieca intenzione di credere.
Al cospetto di una povera demente forse la vera
Cia portata dal manicomio di Vienna dal meschino
Salter per riavere la sua amante e smascherare la farsa,
lIgnota coglie loccasione di indagare sulle
motivazioni del ritrovamento della moglie svanita nel
nulla (questioni di interesse).
La sua istigazione fa cadere il drappo dei convincimenti,
amplia il sospetto ed allontana listintiva buona
fede.
Ormai persuasa di aver parlato a persone che "non
intendono" e che non possono avere la sua stessa
conoscenza del dolore come moglie di Bruno o come
amante di Salter, a Udine o a Berlino, lesercito
austriaco le ha calpestato il corpo e lanima
sceglie di tornare sdegnata alla torbida condizione
precedente, non insudiciata, almeno, da una mediocre
finzione.
"LIgnota viene in ogni caso usata
spiega Elena Sofia Ricci ma ha un vigoroso senso
della dignità umana, le esperienze brutali che
lhanno segnata non le impediscono di decidere di
immergersi nella depravazione, piuttosto che farsi
annientare da desolanti giochi di interesse".
La regia di Armando Pugliese valuta con intimo realismo
le tappe del progressivo avvicinamento della protagonista
al personaggio di Cia non un ombra, né
unimmagine sbiadita, cristallizzata in un ritratto
dei tempi felici, ma una presenza ben definita ed
il suo arbitrario rifiuto di impossessarsi della sua
essenza.
Il percorso umano dellIgnota conclude la
Ricci "la pone sempre in condizione di
profonda solitudine, anche nei rari momenti in cui,
trascurando il conflittuale dialogo con se stessa, entra
dolorosamente in contatto con gli altri".
Simona DAlessio
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