TEATRO
2008


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INDICE

TEATRO


Roma
Teatro Argentina
CHANTECLER
sino al 18 maggio 2008



 


Informazioni:
tel.
http://www.teatrodiroma.net/

LA SOCIETA’ DELL’UOMO E’ UN POLLAIO.
“CHANTECLER” DI EDMOND ROSTAND
PRIMA VERSIONE ITALIANA
AL TEATRO ARGENTINA DI ROMA

L’invenzione poetica di “Chantecler” definita dalla critica
il capolavoro del romantico drammaturgo francese,
non fu gradita a suo tempo dal pubblico parigino
che, nel 1910, bocciò la prima messa in scena dell’opera.
Infatti, come riportano le cronache del tempo, il debutto,
ben accolto dai critici, si rivelò un solenne fiasco di pubblico.
E non è difficile comprendere come l’ultima opera,
la più sociale di Edmond Rostand, di un’ironia spietata
e i non casuali riferimenti all’umana follia,
siano stati respinti, forse anche poco compresi,
dall’elité parigina dell’epoca.
Di fatto la storia tragicomica del gallo Chantecler,
costata all’autore 10 anni di lavoro,
se pur svisata nell’onirico passo della favola,
appare come dramma civile provocatorio
ricco di intriganti metafore.
Un testo teatrale ambizioso che,
intrecciando storie di pennuti antropomorfi,
non solo da cortile ma anche rapaci
o angelicamente canori,
esaspera debolezze e crudeltà dell’umano,
mettendo in guardia taluni, forse anche l’autore stesso,
da pericolosi deliri di onnipotenza.
Oggi, a quasi cento anni dal debutto parigino,
è in scena, al Teatro Argentina di Roma,
la prima edizione di Chantecler in lingua italiana.
Realizzazione brillante, nascostamente drammatica,
pensata e diretta con passione dal regista Armando Pugliese,
nella spregiudicata versione di Enzo Moscato
e prodotta dal Teatro Stabile di Catania
che festeggia i suoi 50 anni di attività.
Un evento teatrale giocoso realizzato da 14 attori,
10 attrici e cinque deliziosi musici.
Ma dentro la scena essenziale di Andrea Taddei
tra giocosi piumaggi di Silvia Polidori
e maschere di Giuseppe Andolfo, si intuiscono
(al di la delle parole che spesso ahimè sfuggono)
amare verità celate tra le luci e le ombre di Franco Buzzanca.
Pietro Bontempo, protagonista solare e “variopinto”
nel ruolo cangiante di Chantecler,
sembra evocare per un attimo l’eterno Cyrano
nell’apparire della Faraona, personaggio tracciato,
con stile ed eleganza dalla sempre brava Carla Cassola,
in questo caso anche “maestra di suoni animaleschi”.
E poi …Ernesto Lama, Imma Villa, Rossana Bonafede,
Giovanni Carta, Gilles Coullet, Daniele Gonciaruk,
Olivia Spigarelli, Agostino Zumbo, Elisabetta Alma,
Angelo Campolo, Egle Doria, Sara Emmolo, Evelyn Famà,
Antonella Familiari, Carlo Ferreri, Simona Fiordaliso,
Luca Fiorino, Marco Foti, Andrea Gambadoro,
Plinio Milazzo, Giulio Pampiglione e Mario Parlagreco:
22 scatenati trasformisti che danno vita e voce
(movimenti mimici curati da Gilles Coullet)
a una cinquantina di personaggi “canori”.
Insomma uno spettacolo onirico stranamente attuale.
Sembra infatti che la storia si ripeta all’infinito e che…
sogni, amarezze, ingenuità e delusioni di Chantecler
siano ancora le nostre gioie, i nostri sogni,
le nostre ingenuità e le nostre delusioni.
Ma forse l’opera d’arte appare sempre attuale
perché il poeta è un mago,
o forse perché noi umani, belli e meno belli,
restiamo animali ostinatamente primordiali.
Questa volta, la sera della “prima”, il pubblico ha acclamato,
con infinite chiamate alla ribalta i valorosi interpreti,
sostenuti dalle musiche originali di Enzo Gragnaniello,
eseguite in gran parte dal vivo da Carlo Cattano, Michele Ditta,
Valerio Fassari, Josè Mobilia e Pippo Ruffo.
E lo spettacolo si replica al Teatro Argentina di Roma
fino al 18 maggio.

Sarina Aletta