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INDICE
TEATRO
Roma
Teatro Parioli
via G.Borsi 20
IL PROFUMO DELLE LUCCIOLE
Scritto, diretto e interpretato da
Paolo Villaggio
Tel. 06/8073040
fino a Domenica 15 marzo
Durata dello spettacolo 90 minuti
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UN GRANDE VILLAGGIO AL
PARIOLI
Usando una definizione teatrale: la vita è
una tragedia.
E un artista diviene grande quando arriva ad acchiappare
il bandolo della matassa tragica dell’esistere per poterla raccontare
con morbidezza e senza strappi, ridendo tra una lacrima e l’altra.
Ma Paolo Villaggio tramite “Il profumo delle lucciole” sa fare di più.
Con particolare naturalezza poeticamente inventata,
riesce a trasmettere la storia della sua vita d’artista
attraverso i punti cardinali delle emozioni…non solo umane
ma del sasso, del mare, del basilico…stupori, amori, timidezze,
odori del creato, impalpabili “sensazioni” indescrivibili
nelle quali tutti ci si imbatte puntualmente, felici o infelici,
attraverso le tante stagioni della vita.
Attore assolutamente metafisico, singolare fino a sembrare unico,
ricco di sfaccettature e di contrasti che credevamo di conoscere da
sempre,
Villaggio colpisce nel segno come rigoroso regista di se stesso.
Brusco o dolcissimo e fuori da canoni consueti, ”il grande genovese”
torna ancora a sorprenderci con una lectio magistralis di vita e di
teatro
in un clima tanto impalpabile da non potersi raccontare.
E come potremmo mai dire… quella strana immobilità dell’uomo-Paolo
quando ad un tratto, sovrastato dalla propria immagine,
appare immensamente solo nella grande scena, come se Lui,
in assenza dell’Attore, stesse li seduto interpretando il pubblico,
o forse cercando di nascondersi tra tutta quella gente che lo guarda?
Strani effetti visivi, nella magia iperbolica del primo piano
in spettacolare contrasto tra il gigantismi clamoroso del cinema
e la sommessa dimensione reale… “e il suon di lei” .
Insomma, tramite questo eccezionale attore-autore-regista,
sommesso ed istrionico in sapiente misura,
si rinnova e ingigantisce il mistero del Teatro:
intramontabile “Vecchio Teatro” che oltre ogni previsione pessimistica
continua periodicamente a stupire per forza e longevità.
Tanto più sorprendente nella formula essenziale e rischiosa del monologo
che Paolo Villaggio ripropone con tocco lieve e penetrante.
Prova d’attore o “Serata d’onore” di un grande giocoliere
a tutto tondo che sa dire qualsiasi verità
attraverso le affilate armi della poesia, tradotta spesso in farsa,
tra piccole crudeltà e divertimento.
Infatti si ride, si ride tanto quasi sorprendendoci
e a volte, con un po’di magone, si ride anche di noi stessi,
come si ride sulle parole proibite di un tempo,
irresistibile ritorno alla trasgressione infantile.
E tra una risata e l’altra, esplodono gli applausi,
applausi veri, come quel silenzio intenso e clamoroso,
e pur sempre divertito dei momenti magici fragranti di nostalgie
e ancora applausi, risate e tanti sorrisi.
Ma ad un tratto Lui dice: “Basta!” E va via.
Però gli applausi continuano e allora Paolo si convince…
che lo vogliamo veramente e fa un bis e dice…ancora tante cose.
Poi, saluta con la mano schivo e prescioloso, alla genovese,
e scompare… dietro il sipario rosso che si chiude.
Solo allora ti accorgi che, in un attimo, sono passate quasi due ore.
Fuori, la notte è fredda, ma nessuno ha premura di andar via.
Sarina Aletta |