TEATRO
2008


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TEATRO





Roma
Teatro Argentina
dal 30 gennaio al 10 febbraio 2008

Maria Stuart
di Friedrich Schiller
traduzione di Nanni Balestrini
regia di Andrea De Rosa
con Anna Bonaiuto e Frédérique Loliée
e Alessandra Asuni, Flavio Bonacci, Massimo Brizi, Andrea Calbucci, Fortunato Cerlino, Nunzia Schiano, Antonio Zavatteri
scene Sergio Tramonti
costumi Ursula Patzak
luci Pasquale Mari
musiche Giorgio Mellone
suono Hubert Westkemper
foto di scena Bepi Caroli


 


Informazioni:
tel.
http://www.teatrodiroma.net/

Mercadante Teatro Stabile di Napoli

http://www.teatrostabilenapoli.it/
 

IL POTERE GENERA FOLLIA
“ MARIA STUART ” DI SCHILLER ALL’ ARGENTINA DI ROMA
CI SON SEMPRE GUERRE SANTE E DA SEMPRE DIO LO VUOLE


Colpisce ancora il supplizio di Maria Stuarda nella magia del teatro, grazie alla versione essenziale di Nanni Balestrini e alla bravura di Frédérique Loliée e Anna Bonaiuto, tragiche protagoniste avvolte in un terribile gioco tra vita e morte. Altre due attrici (Alessandra Asuni e Nunzia Schiano) e cinque attori (Flavio Bonacci, Massimo Brizi, Andrea Calbucci, Fortunato Cerlino e Antonio Zavatteri) interpretano “ombre” incisive che lungo la via del dramma si perdono oltre la solitudine accecante del potere dando respiro e voce ad un testo, tragicamente attuale, specchio di una “storia” immutabile di orrori. E nulla sarà più tragico della risata quando sboccia improvvisa di fronte alla morte che, malgrado la natura romantica del dramma, si annuncia ineluttabile, cruenta, eterna, lontana da idealizzazioni Wagneriane,dove morire può apparire dolce e ingannevole come un inizio. Andrea De Rosa, giovane regista impegnato (come abbiamo detto recentemente a proposito di Molly Sweeney) ha anche il merito di lasciarsi sedurre da storie emblematiche che lasciano campo al pensiero e all’immaginazione, raccontando molto della crudeltà umana e di un tempo infinito che muta e non evolve. Con mano leggera e spregiudicata, Lui ci coinvolge nel variegato duello tra le due regine, fino a quando la tirannia culminerà, schillerianamente, nell’-omicidio di stato-. E con quel tanto di ambiguità che basta, la storia si concluderà in levare…con leggerezza.

Altro merito di De Rosa è avvalersi di ottimi collaboratori quali Sergio Tramonti, autore delle “regali” scenografie e Ursula Patzak, ideatrice di altrettanto eloquenti costumi. Anche le luci di Pasquale Mari sono perfette, e giuste le musiche di Giorgio Mellone. Unico rimpianto: aver perduto molte frasi sommesse di quel testo, distillato preziosamente da Balestrini,

che meriterebbe d’essere “sentito”e compreso in ogni parola. Quanto al fascino della struttura scenica complessiva…altro non dico, saranno gli spettatori, ogni volta, ad esserne colpiti e drammaticamente coinvolti.

La sera della prima romana il pubblico ha partecipato intensamente, perfino divertendosi alla follia della tragedia e in finale ha molto applaudito, premiando uno spettacolo di classe che resterà in scena.

Sarina Aletta





 

 

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