TEATRO 2012 |
|
|
LULTIMO DRAMMA DI CARMELO
BENE. A Roma, la sera di sabato 16 marzo 2002 alle ore 21 e dieci minuti, si fermava il cuore di Carmelo Bene. Restava un vuoto di scena incolmabile e stupore, perché noi lo credevamo eterno. Non ci sarà altro gesto, né smorfia, né suono, che Lui reinventava ogni sera con arte sapiente, né altro sberleffo più estremo al potere. La vita è un grande teatro e dopo cè solo silenzio. Per chi non ha visto e sentito Carmelo, difficile è raccontarlo. Possiamo tentare una nota veloce, per quello che vale. Attore autore regista e poeta geniale ultimo clamoroso romantico contraddittorio e crudele posseduto da anacronistico amore, lancinante passione per Il Teatro, fino a confonderlo con se stesso. In dramma di elegante delirio teorizzava e praticava la distruzione del testo e del teatro dipocrisia dicendo: IL TEATRO SONO IO. Le sue ceneri vivono ora ad Otranto, accanto al padre ma lultima casa di Carmelo sarà uno scoglio di mare, luogo di uninfanzia mai trascorsa. A dieci anni dalla scomparsa dellAttore non si spengono, sulla scena mondana, bagliori e clamori delle contese. Groviglio barocco di storie: fondazioni, successioni, eredità artistica e non solo. Dramma postumo che leclettico uomo di teatro si sarebbe divertito a smontare e rimontare golosamente allinfinito. Un amoroso rispetto per lattore, il nostro imprescindibile senso estetico e la convinzione che un artista debba essere conosciuto, giudicato e ricordato attraverso lopera che lo racconta e lo continua, ci vieta oggi di rivelare confidenze, notizie e indiscrezioni, per altro assai tristi, trapelate al calar del sipario sullultimo atto della Sua vita. Ci piace invece riproporre, soprattutto ai giovani, un documento inoppugnabile: non una recensione ma cronaca poetica, minuto per minuto, scritta la sera della prima durante il Suo ultimo spettacolo al Teatro Argentina di Roma il 24 novembre dellanno 2000. Oggi sappiamo che con questo drammatico addio Carmelo Bene aveva dato in anteprima la rappresentazione della propria morte, ultimo atto velato di quella ineffabile ironia che connotava ogni suo dramma. Infatti, fu uno spettacolo da brivido. Sarina Aletta
|