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Beni Culturali - Storia Curiosità Miti e Leggende
INDICEsommario




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Roma

San Calisto
Piazza di San Calisto, 16
Tel. 06/69886466 (Vicariato)-06/5895945


Sant'Egidio
Piazza di Sant'Egidio
Tel. 06/5895945

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Il magico e il sacro a Trastevere ricordando la peste

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Due piccole chiese molto simili

Grosso modo a destra e a sinistra della basilica di Santa Maria in Trastevere si trovano due chiese abbastanza simili per aspetto e per buona parte della loro storia: San Callisto e Sant'Egidio. La prima si trova nell'omonima piazza e sorge sul luogo dove per tradizione si ritiene sia stato martirizzato San Callisto Papa, ucciso e gettato in un pozzo durante tumulti anticristiani intorno al 220 d.C.. Si ha notizia di un originario oratorio edificato durante il pontificato di Papa Gregorio III nell'VIII secolo e più volte restaurato nel corso del medioevo.
Nel 1610 per opera dell'architetto Orazio Torriani la chiesa fu completamente ricostruita e decorata sulla facciata con lo stemma di Paolo V papa regnante all'epoca, a fianco, nel Palazzo San Callisto, fu sistemato un monastero Benedettino. L'aspetto esterno è di tipo tardo cinquecentesco suddiviso in due ordini, l'inferiore è spartito da quattro paraste con al centro il portale sovrastato da un timpano.
L'interno è ad una navata con una cappella per lato: nella cappella di destra è posto un dipinto rappresentante “ San Mauro Abate” ,opera di Pier Leone Ghezzi, affiancato da due angeli ritenuti opera di Bernini e della sua bottega, in quella di sinistra il “Martirio di San Callisto” dei primi decenni del '600, sull'altar maggiore “San Callisto ed altri Santi adorano la Vergine” di Avanzino Nucci anch'esso dei primi del XVII secolo.
Accanto il pozzo dove fu gettato il santo. Dopo il 1870 il monastero fu confiscato ed adibito a caserma; restituito alla Santa Sede fu in parte demolito insieme ad alcune case private, fra cui quella in cui nacque Alberto Sordi; al suo posto, durante il pontificato di Papa Pio XI, fu costruito nel 1936 un imponente palazzo, nello stile dell'epoca, destinato ad accogliere uffici vaticani e godente di extraterritorialità.
La chiesa è abitualmente chiusa ma fino ad alcuni anni fa era stata affidata alla comunità copta cattolica egiziana che si è poi trasferita. Per eventuali visite ci si può rivolgere al Vicariato.

L'altra chiesa, Sant'Egidio, si trova nell'omonima piazza ed ha anch'essa una storia molto antica; in un documento di Callisto II del 1123 risultano nella zona due chiesette citate come S. Lorenzo de Curtibus e S. Biagio de Janiculo, in seguito è nota la chiesa dei Santi Crispino e Crispiniano di proprietà della Confraternita dei Calzolai.
Nel 1610 il ricco macellaio trasteverino Agostino Lancellotti fece riedificare la chiesa dandole la nuova dedicazione a Sant'Egidio, contemporaneamente, su intercessione di una principessa Colonna, Papa Paolo V Borghese autorizzò la costruzione vicino alla chiesa di un monastero che fu affidato alle Carmelitane Scalze. Nel 1630 con l'autorizzazione di Papa Urbano VIII Barberini fu completato il monastero e ricostruita la chiesa dedicata a Sant'Egidio e alla Madonna del Carmine.
Dopo il 1870 chiesa e monastero furono confiscati ed affidati al Fondo Edifici del Culto; le monache, molto ridotte nel numero, hanno abbandonato la loro antica sede che in parte è stato destinata dal Comune di Roma ad ospitare il Museo di Roma in Trastevere che contiene numerosi reperti di vario genere illustranti la vita e la società della Roma del 7/800. Nella rimanente parte dell'edificio dal 1973 ha sede la Comunità di Sant'Egidio, meritoria associazione cattolica che si occupa del dialogo interreligioso e dell'assistenza a tutte quelle persone che le vicende della vita hanno relegato ai margini della società: poveri, disabili, migranti, senzatetto.
La facciata della chiesa è ad un solo ordine, scompartita da paraste giganti che terminano in un frontone aggettante; l'interno a navata unica con volta a botte ha una cappella per lato. In quella di sinistra, sull'altare, una tela di Cristoforo Roncalli, detto il Pomarancio, del 1610, rappresentante “Sant'Egidio abate”. Sull'altar maggiore e nel presbiterio varie icone di tipo bizantino sistemate dalla Comunità per esaltare il rapporto con le altre chiese cristiane; sull'altar maggiore l'Icona del Volto di Cristo o Mandylion, tavola dipinta di origine Russa del '600 riproducente un panno che avrebbe avuto impresso il volto di Cristo, nel presbiterio l'Icona della Pentecoste, moderna, e l'Icona della Madonna di Kiev del XVII secolo. Su una parete un Cristo ligneo senza braccia detto “ il Cristo dell'Impotenza”. Ai lati della porta d'ingresso due bei sepolcri seicenteschi. La chiesa è visitabile il sabato dalle 10 alle 12.

Roberto Filippi