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Chiesa
di Santa Maria e San Gallicano
Piazza di Santa
Rufina, 10
Visitabile solo su permesso del direttore dell'omonimo
ospedale
Tel. 06/585431
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La chiesa e
l'ospedale dei tignosi
Sul retro
della chiesa di Santa Maria in Trastevere corre una
strada fiancheggiata su un lato da un edificio basso e
molto allungato, restaurato abbastanza di recente con
colori tenui di azzurro e avorio tipici del XVIII secolo.
È l'antico ospedale di San Gallicano fatto costruire da
Papa Benedetto XIII tra il 1723 e il 1729 con la
direzione dell'architetto Filippo Raguzzini per
sostituire un precedente ospedale sito sulla via
Trionfale e noto come San Lazzaro dei Lebbrosi.
All'epoca erano molto diffuse le malattie della pelle,
soprattutto scabbia e tigna, per scarsa igiene, cattiva
nutrizione, presenza di parassiti dell'uomo, degli abiti,
delle case; i molti malati per la presenza di piaghe o
bubboni incontravano spesso repulsione in chi doveva
frequentarli e quindi il Papa, anche sotto la spinta di
un pio sacerdote, Don Emilio Lami, decise di raccoglierli
in un apposito nosocomio destinato, come recita un'
epigrafe all'ingresso, ai neglectis reiectisque ab
omnibus.
L'ospedale è costituito da due grandi corsie alte nove
metri, una per gli uomini, di circa 80 mt. x 10, e
l'altra per le donne di cica 55 mt. x 10; lungo la
facciata corre un lungo ballatoio che permetteva di
aprire e chiudere le finestre senza entrare nelle corsie;
particolarmente interessante è il teatro anatomico fatto
completare nei primi decenni dell'800 da Papa Leone XII.
È una vasta sala con due emicicli, una cupola a vetri
dipinta, una serie di medaglioni in bassorilievo
raffiguranti antichi medici e un tavolo centrale per le
autopsie e gli studi di anatomia e dermatologia.
L'ospedale è rimasto in funzione come polo pubblico
specializzato finché, alcuni anni fa, fu trasferito a
Mostacciano unitamente al Regina Elena; nel vecchio
edificio è ora ospitato l'Istituto Nazionale Salute,
Migrazione e Povertà destinato a curare i migranti anche
se irregolari e clandestini.
Al centro delle due corsie sorge una piccola chiesa
intitolata a Santa Maria e San Gallicano a pianta
centrale a cupola ribassata, ha una facciata a forma
semicircolare sporgente sulla via ed appare in maniera
suggestiva inquadrata dal vicolo di Mazzamurelli, curioso
nome dialettale dell'epoca per indicare una sorta di
spiritelli.
Nell'interno tre altari con pale dipinte rappresentanti,
sull'altar maggiore Madonna con Banbino a cui San
Gallicano presenta tre malati, a destra San
Filippo Neri e a sinistra Apparizione della
Madonna della Neve; le tre tele sono opera di Marco
Benefial buon pittore operante nella prima metà del '700
che ebbe molte committenze anche se non fu apprezzato
dalla critica ufficiale.
La chiesa è abitualmente chiusa e probabilmente è
necessario chiedere il permesso di visita alla direzione
o alla vigilanza.
Roberto
Filippi
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