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Chiesa
Santa Maria dell'Orto
Roma
via Anicia, 10
Informazioni:
tel. 06/58301874
Sito web
Orario
Tutti i giorni feriali
9.30-12.30 / 15.00-17.30
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Terza domenica del mese ore 9.30 messa in lingua
giapponese, mentre la sera del "Giovedì Santo"
la chiesa viene illuminata da 213 candele montate dai
"fratelli".
La festa di Santa Maria dell'Orto si celebra nella terza
domenica di ottobre.
Nell'occasione ancora oggi la chiesa viene addobbata con
frutta e ortaggi e, al termine della Santa Messa, vengono
benedette e distribuite delle mele in ricordo della
grande devozione dell'Università dei Fruttaroli che
tanto ornò la chiesa.
Gli orari possono subire cambiamenti. Si suggerisce di
verificare contattando la chiesa
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La chiesa dei fruttaroli In Trastevere in fondo ad una
strada delimitata da una parte dal muro di recinzione
degli orti del Convento di San Francesco a Ripa, ora
scuderie per i cavalli della Polizia di Stato, dall'altra
da una grande scuola elementare, intitolata alla Regina
Margherita, costruita nel 1888 sui terreni degli orti
confiscati alla Chiesa di Santa Cecilia, appare la
suggestiva facciata in cotto di una chiesa: Santa Maria
dell'Orto.
Secondo la tradizione nella metà del '400 fu eretta una
cappellina per ospitare una immagine miracolosa della
Vergine dipinta sul muro di un orto; a fine secolo, con
l'autorizzazione e l'aiuto di Papa Alessandro VI,
l'edificio fu ampliato e divenne sede di una
Confraternita autorizzata da Gregorio XIII; vi fu annesso
un ospedale per i confratelli che dopo anni di decadenza
fu espropriato nel 1852 per la costruzione della
Manifattura Tabacchi.
La Confraternita ebbe un grande sviluppo in quanto vi
fecero parte numerose categorie di commercianti, allora
con il nome di Università, che operavano in quell'area
all'epoca contigua al Porto di Ripa Grande; aderirono
fruttaroli e limonari, ortolani e loro garzoni, sensali,
pizzicaroli, pollaroli, vermicellari, vignaroli. In
mancanza di ricchi mecenati laici o religiosi la
costruzione si sviluppò lentamente con le contribuzioni
delle varie categorie. La Confraternita divenne
Arcicofraternita con Breve di Papa Sisto V nel 1588 ed
ebbe il privilegio di liberare una volta l'anno un
condannato a morte.
La facciata della chiesa è per tradizione attribuita al
Vignola mentre per la parte superiore si parla di
Francesco da Volterra; è in cotto e travertino che
appare nel grande portale con due colonne che sorreggono
il timpano. In alto corre una grande scritta dedicatoria
e più sopra la selva di caratteristici pilastrini a
forma piramidale che contraddistinguono la chiesa.
L'interno ha avuto successivi interventi nel '600 al
opera del Guidetti e nel '700 del Valvassori; è a tre
navate con tre cappelle per lato. La decorazione è
ricchissima ed esuberante, il pavimento, settecentesco,
in marmi bianchi e grigi esibisce di fronte all'altar
maggiore una tarsia policroma rappresentante la rosa dei
venti donata dall'Università dei Fruttaroli.
Anche altre parti di decorazione della volta e
dell'abside sono opera dei confratelli di altre Università
che esibiscono orgogliosamente la loro qualifica. Le
cappelle e le volticelle delle navate sono decorate da
stucchi ed affreschi e gli altari sono ricchi di dipinti
alcuni di artisti non di grande fama mentre altri sono
opera di artisti celebri. C'è una Annunciazione
attribuita a Taddeo Zuccari, una Madonna con Bambino e
Santi di Giovanni Baglione, il Battesimo di Cristo di
Corrado Giaquinto.
Adiacente alla chiesa si trova l'oratorio dove i membri
della Arciconfraternita, tuttora esistente, si riuniscono
per le loro devozioni; anche questo ambiente è
riccamente decorato. E' una chiesa allegramente fastosa
con una decorazione ricca non dovuta, come accade
generalmente, ad interventi di alto livello ma alla
continua, modesta e devota contribuzione di generazioni
di commercianti e dei loro dipendenti.
Roberto
Filippi
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