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Per approfondire:
Basilica sotterranea detta
Neopitagorica di Porta Maggiore
Chiesa di Santa Bibiana
Tempio di Minerva Medica
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Porta Maggiore con lAcqua Porta Maggiore è una delle
antiche porte delle Mura Aureliane.
Venne realizzata nel 52 a.C. dallimperatore
Claudio, in una zona del colle Esquilino anticamente
chiamata Ad Spem Veterem, a motivo della
vicinanza con un piccolo tempio dedicato alla Speranza
Vecchia, oggi perduto. Nella stessa area,
convergevano otto degli undici acquedotti che facevano
confluire lacqua nella città di Roma. La porta,
nata in realtà come arco monumentale, venne progettata
nel punto in cui lacquedotto Claudio scavalcava le
vie Praenestina e Labicana; proprio da queste due strade
la porta prendeva il suo nome, nota ormai oggi con lappellativo
di Maggiore senza apparenti motivi storici,
se non per la significativa vicinanza con la Basilica
papale di Santa Maria Maggiore.
La struttura in travertino, realizzata in bugnato
rustico, è coerente con lo stile tipico del periodo
claudio: un arco monumentale (alto 24 m e largo 32 m) a
due fornici, con i piloni forati da finestre inquadrate
da edicole con timpano e semicolonne corinzie. La parte
superiore è costituita da un attico suddiviso da
marcapiani in tre fasce, delle quali le due superiori
corrispondono ai canali degli acquedotti "Anio
Novus" -in alto- e "Claudio" -in basso-.
Inoltre, su entrambe le facciate lattico presenta
delle iscrizioni, una per ogni fascia: la più alta
ricorda la costruzione ad opera di Claudio; le altre due
ricordano i successivi restauri di Vespasiano (71 d.C.) e
di Tito (81 d.C.). Negli anni della costruzione delle
Mura Aureliane (270-275 d.C.), con le quali limperatore
Aureliano definì i nuovi confini della città, larco
venne inglobato nel tracciato orientale, come accadde per
altri monumenti come la Piramide Cestia e i Castra
Pretoria.
Nel corso dei secoli, la Porta Maggiore, gli edifici e la
piazza circostante vennero più volte modificati e
riprogettati a seconda delle esigenze o del gusto dei
rappresentanti dellautorità imperiale e religiosa.
Nel 402, per esempio, Onorio ristrutturò la porta
aggiungendo una torre da ciascun lato e un bastione
centrale; nel Medioevo la porta venne murata per
difendere Roma dalle orde di Goti e per avere quindi
minori accessi da difendere; ancora, nel 1836 Gregorio XI
volle la demolizione della struttura onoriana.
Ci è noto che fin dallepoca della sua prima
realizzazione, il monumento rimase una via daccesso
alla città piuttosto vitale. Uninformazione che
viene confermata dai solchi lasciati da carri e carrozze
nel corso dei secoli, ancora visibili sulle lastre del
basolato riscoperto durante i lavori del 1956. Questi
interventi, infatti, effettuati dall'architetto
Petrignani per volere di papa Gregorio XI, riportarono la
Porta allo stato primitivo (e attuale) e la piazza
all'antico livello.
I lavori del 1956 compresero la ristrutturazione del nodo
tranviario che occupava quasi completamente Piazzale
Labicano. di cui si ha testimonianza in molti film di
quegli anni tra cui Sotto il sole di Roma,
1948, di Renato Castellani
(http://www.romasparita.eu/foto-roma-sparita/67671/porta-maggiore-32).
Nel famoso film di Federico Fellini Le notti di
Cabiria, del 1957, si ha invece una fugace
panoramica dellaspetto del piazzale dopo la fine
dei lavori
(http://www.romasparita.eu/foto-roma-sparita/51400/porta-maggiore-8).
Oltrepassata porta Maggiore si trova il sepolcro del I
sec a.C. appartenente, da quanto risulta dal fregio che
lo decora e dalle iscrizioni, al fornaio Marco Virgilio
Eurisace
http://www.sovraintendenzaroma.it/i_luoghi/roma_antica/monumenti/sepolcro_di_marco_virgilio_eurysace
e a sua moglie Atisia. Il piccolo edificio funebre non
lascia dubbi a proposito della professione del defunto:
tutta la decorazione riprende il tema dei forni e della
panificazione, i cui procedimenti sono rappresentati nel
fregio che corre in alto; inoltre, il suo aspetto ricorda
i tipici recipienti usati per impastare la farina. Sui
tre lati ancora esistenti, ledificio reca unepigrafe
che lo ricorda come fornaio, appaltatore,
apparitore. Il rilievo in marmo dei due coniugi,
oggi conservato nei Musei Capitolini, era collocato
probabilmente nella facciata est oggi perduta a seguito
dei lavori di demolizione delle torri onoriane della
Porta Labicana - Prenestina.
Anche lurna dellamata moglie (attualmente
sita al Museo delle Terme) è coerente con il tema scelto
per il sepolcro di Eurisace: ha infatti la forma di una
madia da pane.
Il bastione centrale aggiunto da Onorio inglobò
completamente la tomba di Eurisace. Così, questultima
rimase nascosta per secoli fino alla riscoperta durante i
lavori del 1839.
Passeggiando per appena 10 minuti in direzione della
Stazione Termini, è possibile raggiungere la patriarcale
Basilica di Santa Maria Maggiore e il Museo nazionale
delle Terme.
Altro luogo di interesse nelle vicinanze è la cosiddetta
basilica sotterranea Neopitagorica, un
piccolo edificio rinvenuto fortuitamente durante i lavori
alla linea ferroviaria. I soffitti e le pareti sono
fittamente adornati di stucchi rappresentanti diverse
scene mitologiche, con tema il destino dell'anima e i
segreti delle iniziazioni ai Misteri. Molto probabilmente
la funzione del luogo era quella di tempio neopitagorico.
Attualmente, la zona nota come Porta Maggiore ha perso
gran parte del suo antico fascino a causa della poca cura
per il verde circostante (presente in piccoli spazi) e
per il fitto traffico che spesso la inonda. Lo stesso
Piazzale Labicano, immediatamente davanti la porta, non
offre molto spazio al godimento delle rovine. Nonostante
questo, è impossibile non percepire il potere dincanto
delle Mura, della Porta e degli altri edifici antichi
nelle vicinanze, che continuano ad essere manifestazione
di potenza e traccia del nobile passato della Città
Eterna.
Basta allontanarsi di pochi metri da porta Maggiore per
trovare un angolo di pace, lontano dal traffico, varcando
un cancello condominiale posto in una delle
arcate dellacquedotto. Unisola di
tranquillità delimitata da uninferriata che corre
sotto lacquedotto e da una palazzina nel
quadrilatero di via Statilia (via Severino Grattoni) -
via Enrico Toti - via Germano Sommeiller - via Eleniana.
Erica Ceci
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