Le molteplici facce
della pittura
Tessuti
svolazzanti con fuggevoli trame di colori che vestono le reali fantasie
della creatività, si srotolano, penzolano, come allegri serpentoni nel!
'austero borgo medievale di Rocca di Cave.
La tradizione rinascimentale del drappo, come motivo di festa corale e
ornamento, è qui recuperata per dare vita a un tipo straordinario di
contatto tra l 'arte contemporanea e le genti.
Decine di artisti, silenziosamente, invadono il paese con le loro opere
e queste vengono prese in "ostaggio " dagli abitanti.
11 Drappo rivive, in una sorta di multimedialità fatta di pittura e
assemblaggi, come antico strumento di comunicazione, rendendo la
comunità partecipe del singolo dolore o della gioia di vivere.
Un racconto sintetico, una reinterpretazione del Exultet, confezionato
con i segni e i materiali del nostro tempo. Pace-guerra, amore-odio,
esternazione di sentimenti contraddittori in uno spazio pittorico dove
vengono fermati con tecniche e materiali, spesso inconsueti per un
supporto di tessuto (talvolta l 'immagine fotografica si mescola con la
pittura) icone dei nostri tempi con arcaiche raffigurazioni.
Ben sessantaquattro artisti, tra italiani ed esteri, sono riusciti a
creare, movimentandola con i loro lavori, una di versa prospettiva del
borgo. Tra italiani in questa occasione si sono confrontati con tecniche
a loro non usuali rispetto alla propria ricerca, con risultati
interessanti.
I temi affrontati dagli artisti vanno dalla parola al superamento dei
linguaggi, dall'acqua al suo fluire, dal tempo fenomenico a quello
mediatico, e cioè naturale o televisivo. Dunque diverse fonti di
ispirazione trattate secondo il figurativo o l 'informale, ma per
recuperare archetipi modulati sui ritmi di un nuovo millennio.
Un percorso tra diverse sensibilità. Un susseguirsi di tessuti
sintetici, jute, tele e stoffe di vario genere che si rigenerano
attraverso la stratificazione segnica assorbita dal quotidiano: una
sorta di spazio esplorativo per un segno che risale all'origine.
Gli spazi pittorici tramutano in diari ai quali è affidata l
'espressione secondo il linguaggio universale, che supera le diversità
tra le lingue. Dunque lingue come f onte di ispirazione, ma
comunicazione attraverso vie artistiche che superano l 'uniformità
comunicativa. Di fatto, il segno primordiale e il gesto arcaico è comune
a molti degli artisti partecipanti, ma ognuno lo interpreta in modo
personale e su supporti diversi, con "icone" ripetitive recuperate
dall'intima profondità.
E allora.
Drappi-supporto per una "mosaicale" composizione della cultura
televisiva: sono immagini o immaginazioni?, sembrano chiedersi. Visi di
una umanità che si impone con lo sguardo.
Una silhouette rossa, una figura che cammina verso il futuro voltando le
spalle ali 'osservatore. Figure celate da pennellate di colore che
raggiungono alte punte di rarefazione, tali da far prevalere il contesto
sulla loro presenza. Libere astrazioni in chiave geometrica e simbolica
che oltrepassa gli stereotipi dell'arcaico profondo. La pittura
immediata, veloce, senza soluzione di continuità: dal riflesso dell'idea
alla casualità del gesto. Solari spuntature barocche esplodenti: segni
che rivelano un'umanità tragica, religiosamente laica, che vede
nell'Angelo la salvezza del Mondo. Lavori dalla pittura nitida e senza
allusioni nascoste, come per esempio manichini che fluttuano sul mare
pur appartenendo al cielo, e, per contro, creazioni pittoriche sinuose
parzialmente occultate dal nero fondo.
Pitture "pulite ", racconti diretti, dalla immediata lettura; moderni
"contastorie" impegnati ad additare la costante altalena tra la pace e
la guerra nel mondo: opere che esprimono senza alcuna ambiguità una
presa di posizione.
Altre creazioni vengono proposte in f elici assemblaggi, connubi di
quotidianità e reminescenze, manualità e tecnica che conducono per mano
l'osservatore nel mondo del vedere per guardare.
Sono realizzazioni portate alle estreme conseguenze in occasione di
questo tipo di intervento urbano, perché di questo si tratta, ognuna
delle quali, benché "adottata ", tutta via certamente è destinata a
subire una serie di eventi e una somma di imprevedibili alterazioni
dovute quantomeno alle evoluzioni meteorologiche.
A lla fine della manifestazione si avrà un 'opera che non sarà più quel
che all'origine era, ma allo stesso tempo: solo allora sarà da
considerarsi compiuta, e cioè quando il
tempo meteorologico avrà lasciato i suoi segni aggiuntivi e dunque
extratestuali.
Gianleonardo Latini
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