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2005

Bordline - Riflessioni
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Sommario


LE RIFLESSIONI DI MARCO






 

LE DUE SIMONE DUE VOLTE IN RETE

Tutti abbiamo trepidato e gioìto per il ritorno delle due Simone, ma alcune loro improvvide dichiarazioni e una serie di ombre hanno prodotto notizie ambigue e un appello per farle ripartire, cosa che nel frattempo hanno fatto da sole (ora stanno ad Amman, in Giordania). L'appello mi è arrivato via sms da un amico, poco più che una battuta: facciamo la colletta per rispedirle in Iraq. Poi via email in versione più lunga, da una ignota ragazza romana: “Utilità delle 2 Simone stipendiate 8.000 (ottomila) euro al mese per far le volontarie (mentre i nostri poveri soldati percepiscono meno della metà). Dal Corriere della Sera la loro giornata tipo prima di farsi rapire: la Simona Torretta studiava per un esame all'università, la Pari insegnava la raccolta differenziata ai bambini iracheni (poteva farlo a Torre del Greco, Napoli, che di risolvere il problema della monnezza (sic) ne avevano più bisogno, mentre gli iracheni non hanno da mangiare);Costo delle Simone al Governo Italiano: ottomila euro al mese di stipendio (sì, sono i nostri cretini governativi che finanziano 'ste associazioni, almeno in parte) + 1.000.000 di euro di riscatto. Utilità zero. Tornano (purtroppo) indietro e ringraziano il governo? NO. Ringraziano Scelli? No. Ringraziano la resistenza irachena e elucubrano di ritiri delle truppe. Vogliono tornare in Iraq. (Tanto se si fanno rapire di nuovo paghiamo noi tutti). Domanda di Cossiga:" ma non è che si sono rapite da sole? " Domanda di altri:" e non è che il milione di euro se lo sono intascate loro con qualche complice terrorista? " Carriera di una Simona: dipendente del Ministero della Difesa (ESERCITO) con d'Alema; pubblicista dell'Unità; ottomila euro al mese per fare la volontaria e la "resistente". Un domani (già proposte ci sono state) deputata??? Con questa catena che deve arrivare a tutti gli italiani chiediamo una colletta di 50 centesimi a testa da dare alla resistenza irachena perché si riprendano le due Simone, a patto che stavolta se le tengano anche.” Per finire, l’ultima e strisciante accusa: una delle due Simone (quale?) si è convertita all’Islam. Ma anche altre fonti d’informazione in rete – per altri motivi – hanno i loro dubbi. Leggiamo dal sito del Notiziario del Campo Antimperialista dell’11/10/04: “Con tutto il rispetto / Sulla vicenda delle due Simona”; www.antiimperialista.org/it : “Per quanto riguarda il sequestro troppe cose non quadrano (…) nessuna organizzazione della Resistenza, nessun esponente indipendente, nessun settore religioso o patriottico ha avuto alcun ruolo reale nell’esito finale della vicenda delle due Simona”. C’è altro: sul blog dei bibliotecari italiani http://biblaria-blog.splinder.com Sergio Tumminello in data 18/09/04 parla dell’opera delle due Simone a favore della Biblioteca nazionale irachena (sede anche degli Archivi di Stato, ndr) e ipotizza per questo "pressioni" ricevute dalle due Simone alla vigilia del loro sequestro e rimanda ad un articolo del Guardian del 16/09/04, firmato Naomi Klein e Jeremy Scahili. L’articolo è tradotto in italiano: “Simona Torretta e Simona Pari, anatomia di un rapimento (in odore di servizi segreti..) sul sito dei reporter associati http://www.reporterassociati.org. Ne riassumo il senso: il sequestro non è stata opera dei mujahidin, ma dell'intelligence internazionale, al fine di screditare la lotta della resistenza. Troppe sarebbero infatti le anomalie. Ma va comunque detto che neanche qui vengono portate prove precise. Quanto al lavoro svolto in Iraq, proprio una delle due Simone, nella successiva intervista pubblicata sull’Espresso del 4/11/04, pag. 37, smorza i toni: “Quando vedo gli Ulema mi accorgo che la loro percezione del nostro lavoro è diversa da quella che pensavo. Non avevano una percezione nitida di chi fossimo e cosa facessimo”.

Da notare che molto è nato ed è stato diffuso in rete; è un ennesimo caso di notizie sviluppate all’esterno dei media tradizionali. Ma dove finisce la realtà e dove inizia la leggenda metropolitana? Un’analisi seria l’ha fatta il 28/10/04 la redazione di www.zeusnews.it, un sito di informazione e discussione in linea, al titolo “Simona e Simona superstipendiate?” (http://www.zeusnews.it/index.php3). La fonte più remota è un blog del 6/10/04 (http://comgas.clarence.com/permalink/167517.html), che cita l'appello e lo descrive come un testo ricevuto da altra fonte. Le prime segnalazioni al Servizio Antibufala (sic) di Zeusnews risalgono al 7/10/04, data alla quale risalgono anche le prime tracce dell'appello nei newsgroup, secondo Google Groups. L'appello compare infatti nel newsgroup it-alt.politica.lega-nord, a firma di un certo Axell, che però nega in un messaggio successivo di esserne l'autore. Riepilogando: qui un messaggio anonimo, privo di fonti e pieno di accuse non documentate. Altrove, il gioco delle spie. Leggende metropolitane o disinformazione? L'organizzazione "Un ponte per..." http://www.unponteper.it ha pubblicato una smentita di alcune delle accuse: lo stipendio reale ammontava a circa 1.500 euro netti al mese comprensivi tredicesima e fine rapporto. Anche mettendo in conto assicurazione, rimborsi per vitto, trasporti e quant'altro, da 1500 a 8000 euro ce ne corre. Comunque il bilancio di "Un ponte per..." è pubblico e consultabile via Internet. Né lo stipendio proverrebbe dal governo italiano, come afferma invece l'appello. "Un ponte per...", parla di "finanziamenti pubblici" soltanto nel senso di finanziamenti provenienti da organizzazioni europee e da enti locali italiani. Il governo italiano avrebbe erogato a "Un ponte per...". un unico finanziamento assai modesto (circa 15.000 euro). L’indagine resta comunque aperta. Nessuna delle due Simone si è nel frattempo convertita all’islam. Va solo ora verificata l’ultima accusa, quella del riscatto pagato. Ma qui dovrebbe rispondere il Governo, cosa che finora non ha fatto. Anche perché nessuno glielo ha chiesto.

Marco Pasquali
12 gennaio 2005