LE RIFLESSIONI DI
MARCO
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LA
BIBLIOTECA DI BAGDAD
Una Biblioteca nazionale per definizione costituisce insieme
all’Archivio di Stato la memoria storica di un popolo. Le due Simone
rapite e tuttora prigioniere in Iraq lavoravano tra l’altro sul progetto
di ricostruzione "La casa dei libri di Bagdad". La Biblioteca Nazionale
di Bagdad (BNB) era stata infatti incendiata e saccheggiata dagli
iracheni il 9 aprile 2003, senza che le truppe alleate impedissero
questo e ben altri atti di barbarie ai danni di ospedali, università e
ministeri. Nella BNB erano conservati tra l’altro tutti i documenti
amministrativi dell’Impero ottomano, manoscritti, foto e anche documenti
secretati da Saddam. La BNB infatti era anche sede anche del Centro
nazionale degli Archivi, ed è verosimile che questo fosse il principale
obiettivo di un atto di barbarie altrimenti incomprensibile. Molto
materiale saccheggiato è finito nel circuito dei mercanti antiquari, ma
l’incendio voleva distruggere una memoria. Il giornalista Robert Fisk,
che assistette all’immane rogo della Biblioteca della "culla della
civiltà", ha ricostruito sull’Independent il suo tentativo di chiedere
l’intervento dei Marines per salvare parte della collezione (articolo
del 15/04/2004 in
http://argument.independent.co.uk/commentators/story.jsp?story=397350).
Cosa è successo nei mesi dopo lo ha chiarito lo stesso neodirettore della
BNB, Saad Eskander: “Lanciammo un allarme e le Nazioni Unite ci
risposero subito, vennero quelli dell'Unesco, hanno fatto promesse e non
si sono più fatti vedere. Dal marzo scorso dovevano far partire un
programma da oltre 2 milioni di dollari”. Intervenne invece l’Italia col
progetto "La casa dei libri di Bagdad" (in parte finanziato dalla
Regione Lombardia), con l’obiettivo della salvaguardia del patrimonio
librario antico e moderno della BNB e della catalogazione informatica
dei 500.000 tra libri, documenti e manoscritti sopravvissuti. Era
prevista inoltre la creazione di un sito web in arabo e inglese che
fornisse informazioni sulla BNB e fosse accessibile a livello
internazionale in modo da rendere possibile uno scambio ed un confronto
inter-culturale. Le due Simone lavoravano nel progetto.
Altri riferimenti:
http://www.reporterassociati.org/index.php?option=news&task=viewarticle&sid=3612
http://biblaria-blog.splinder.com/1095529075#2957712
http://biblaria-blog.splinder.com/1094677571#2883070
Marco Pasquali
22 settembre 2004
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