IL RECUPERO DI FRAMMENTI DI STORIA
|
RITORNO TRIONFALE
Non parliamo di Radames
ma di due opere d’arte rubate anni fa al Comune di Roma e restituite
finalmente dopo lunghe traversie. Sono una testina di statua ed un
intero corpo acefalo di togato, la prima proveniente da Villa Torlonia,
il secondo dal Colle Oppio.
La testina è alta 16 cm. ed era sistemata su una statua non pertinente,
proveniente dalla Collezione Giustiniani, alta poco più di un metro
collocata su una balaustrata vicino al Casino dei Principi; la testa fu
asportata verso la fine del 1983 il corpo un mese dopo. Si ha
ragionevole certezza che questo sia in Australia ed è in via di recupero
da parte del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Artistico che sono
invece già riusciti a far rientrare a Roma la testa. Secondo le loro
modalità operative i Carabinieri seguono tutte le vendite nelle case
d’aste italiane e straniere e hanno riconosciuto il reperto presso una
nota casa d’aste di New York; con l’ausilio della polizia locale e dopo
aver dimostrato la provenienza fraudolenta si è riusciti ad ottenere il
rientro della testina che a giorni tornerà a Villa Torlonia e farà parte
dei reperti esposti nel museo della Villa che si aprirà entro l’anno.
La statua acefala, alta cm. 135 e datata all’inizio del II secolo d.C.,
fu rubata nel 1986 dal Colle Oppio dove era esposta, ne è ignota la
storia e la provenienza. E’ riemersa pochi anni fa a Barcellona sul
mercato antiquario ed è stata notata dalla Polizia Spagnola che ha
avvisato i Carabinieri; questi nel loro archivio computerizzato, il più
grande del mondo con oltre due milioni di schede relative a reperti
trafugati italiani ed esteri, hanno identificato la statua e avviato la
procedura per la riconsegna. L’opera è stata collocata nei Musei
Capitolini, Sala dei Fasti Moderni.
L’Assessore e il Sopraintendente, presenti alla conferenza stampa sulla
restituzione dei reperti, hanno comunicato che i furti d’arte sono in
diminuzione dato il miglioramento dei mezzi di sorveglianza anche se è
impossibile garantire una vigilanza continua a tutto il patrimonio
artistico della città.
Furti e vandalismi ebbero il loro massimo negli anni ’70 e ’80 sia per
l’aprirsi di mercati italiani ed esteri pronti a ricettare quanto rubato
sia per il diminuire del senso di rispetto, dell’ordine, del civismo,
dell’educazione frutto dell’esasperata dinamica sociale di quegli anni.
Speriamo quindi che i furti continuino a diminuire e che aumentino in
maniera più che proporzionale ritrovamenti e restituzioni.
Roberto Filippi
|