restauro
Roma
Galleria Borghese
Orario:
tutti i giorni
dalle 9 alle 19
lunedì chiuso
Ingresso:
solo con prenotazione
Informazioni:
tel. 06/8541079
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UN MOTORE NEL RESTAURO
La Jaguar è una azienda che produce autovetture di qualità e quando
decide di sponsorizzare il ripristino di un’opera d’arte si rivolge
verso qualcosa di altrettanta qualità. Nel nostro caso ha finanziato il
restauro di una grande pala d’altare di Raffaello e che si trova da
secoli nella Galleria Borghese a Roma: la Deposizione. E’ un’opera dalla
storia antica e turbolenta, fu dipinta dall’Urbinate nel 1507 per una
cappella della chiesa di San Francesco in Prato a Perugia e fu
commissionata da Atlanta Baglioni, nobile locale, in memoria di suo
figlio Grifonetto ucciso nel corso di una faida familiare e sepolto
nella cappella. Un secolo dopo Scipione Borghese, Cardinal Nipote di
Papa Paolo V, accanito collezionista volle ad ogni costo la tavola e
fece simulare un furto con scasso portandosi a Roma l’opera nonostante
le proteste dei perugini a cui, per rabbonirli, fu data una copia di
qualità. La “Deposizione” fu sistemata nell’appena costruita Villa
Borghese e lì rimase fino ai primi dell’800 quando fu fatta prelevare da
Napoleone ed inviata a Parigi. Tornò alcuni anni dopo e riprese il suo
posto nella Villa che nel 1902 divenne museo statale. Gli anni, le varie
vicende e soprattutto la delicatezza del supporto ligneo hanno portato
al verificarsi di danneggiamenti e cadute di colore a cui pose riparo un
grande restauro effettuato negli anni 1966/70 a cura dell’Istituto
Centrale del Restauro con un sistema di staffe metalliche che secondava
i movimenti del legno non facendone ripercuotere gli effetti sulla
superficie dipinta. L’attuale restauro, a cura di Paola Tollo, è stato
progettato per controllare lo stato del legno ed intervenire su
alterazioni dei colori che dopo un trentennio si presentavano offuscati
e tali da impedire la perfetta leggibilità del dipinto. E’ un’opera di
grande suggestione con il Corpo di Cristo,di colore cereo, deposto su un
lenzuolo e sostenuto da alcuni uomini con membra possenti tese nello
sforzo, nella destra un gruppo di donne si abbandonano a gesti di
disperazione con la Madonna che cade in deliquio tra le braccia delle
altre; sullo sfondo un dolcissimo paesaggio circonda tre croci che si
elevano su un colle. Il richiamo alla morte di Grifonetto è evidente,
Raffaello ha composto una sorta di identificazione, forse un po’
blasfema vista la personalità del nobile ucciso a sua volta assassino,
fra Cristo e Grifonetto e tra la Madonna e Atlanta unificando il dolore
delle madri dei morti. Un’opera piena di movimento, di espressione, di
colore che grazie alla Jaguar torna con tutte le sue caratteristiche a
offrirsi alla vista dei visitatori della Galleria Borghese.
Roberto Filippi
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