ex-@rt magazine 
oltre l'arte n. 4
gennaio - aprile 2002

Beni Culturali - Restauri
beni culturali bordline contemporanea








Informazioni:
Tel. 06/44231185
06/44250072








VILLA TORLONIA: UN ALTRO EDIFICIO RECUPERATO

Un'altra parte di Villa Torlonia torna al suo aspetto quasi originario; il Casino dei Principi restaurato è diventato museo del materiale scultoreo trovato nella villa.
Con un impegno di cinque anni e due milioni di Euro, il Comune è finalmente riuscito a ridare vita ad uno degli edifici del complesso di Via Nomentana già in grave stato di degrado. Originariamente sul posto c'era solo una vigna dei Colonna con alcuni edifici rustici; acquistata dai Torlonia nel 1797, fu da costoro trasformata in una delle più lussuose ville di Roma in stile neoclassico. Nel secolo e mezzo di proprietà Torlonia,fu più volte rimaneggiato l'ambiente arboreo e l'aspetto degli edifici, adeguandosi alla moda del momento. La villa ospitò Mussolini tra il 1925 ed il 1943 e, dal 1944 al 1947, truppe Anglo-Americane che la danneggiarono gravemente. Fin ai primi anni '70 tornò ai Torlonia che però l'abbandonarono a se stessa tanto che il Comune, nel 1977, la espropriò e la aprì al pubblico senza cautele, al punto che furti e vandalismi distrussero quel che restava. Da alcuni anni il Comune sta continuando il restauro dell'intero complesso e ha già ripristinato il Villino Rosso, La Casina delle Civette ed ora Il Casino dei Principi. Questo edificio, già rustico dei Colonna, fu sistemato all'inizio dell'ottocento a cura del Valadier e poi modificato a metà secolo ed infine negli anni venti del '900. Ebbe alcune stanze affrescate ma di esse resta soltanto la vecchia sala da pranzo con bellissimi dipinti a tempera, del 1840, di G.B.Caretti, con immagini prospettiche, inquadrate da colonnati, di varie aree del Golfo di Napoli; i pavimenti di due ambienti sono fatti a mosaico. Le varie stanze sono state allestite a museo con numerose statue, già nei viali della Villa, copie di antiche e dovute allo scalpello di Bartolomeo Cavacetti, grande scultore, restauratore, un po' falsario, della seconda metà del '700. Un altro nucleo di opere è il risultato di una fortuita scoperta, avvenuta nel 1998 in un sotterraneo del Teatro, di sculture li abbandonate e ricoperte di detriti e rifiuti. Sono stati ritrovati tre bassorilievi in gesso del Canova, superstiti di dieci che si sapevano far parte della decorazione della villa dei primi dell'800, e di reperti antichi anch'essi rimossi dalle loro sedi originarie, forse dagli alleati e finiti nel sotterraneo; tra l'altro sono stati anche ritrovati elementi in marmo e stucco in stile gotico e quattrocentesco della cappella demolita nel 1905. In una sala è stata ricostruita, con i mobili originali, la camera da letto in noce e in stile barocco genovese del Principe Giovanni Torlonia utilizzata anche da Mussolini nei quasi venti anni del suo soggiorno nella villa. Al piccolo e prezioso museo si potrà accedere con visite guidate o accompagnate, di gruppi di massimo 25 persone, insieme alla Casina delle Civette, con un unico biglietto. Il coordinamento è a cura dell'Associazione Culturale Zetema (Tel. 06(44231185 o 06/44250072) oppure www.comune.roma.it/sovraintendenza .
Nella Villa resta ancora moltissimo da fare ma il Sindaco Veltroni ha preannunciato il prossimo inizio dei lavori al Palazzo, alla Limonaia e alla Serra Moresca, pregevole opera dello Jappelli in stile arabo con uso di ghisa e vetrate ora sparite. Nel sottosuolo della Villa Torlonia si trovano anche delle Catacombe Ebraiche, ora chiuse al pubblico ma che si spera di aprire.

Roberto Filippi