ex-@rt magazine 
oltre l'arte n. 2
maggio - agosto 2001
Beni Culturali - Restauri
bordline contemporanea beni culturali




Chiesa di Santa Cecilia
P.zza S. Cecilia 12 Roma
Tel. 06/5899289







IL RESTAURO DI SANTA CECILIA

Racconta il Cardinal Baronio, grande amico di San Filippo Neri, che alla fine del '500 fu ritrovata la tomba di Santa Cecilia e che il suo corpo intatto giaceva bocconi con una grande ferita sul collo, testimonianza del suo martirio. Forse nella nostra mentalità razionale figlia dell'illuminismo e del positivismo possono sorgere dubbi sulla incorruttibilità del corpo e sulla sua anomala giacitura ma dobbiamo tener fede al Baronio e del resto dove ci sono santi ci sono anche miracoli.
Sull'onda dell'emozione della scoperta e in coincidenza del Giubileo del 1600, fu dato incarico a Stefano Maderno di scolpire una raffigurazione dal vero del corpo della santa. L'allora giovane scultore, legato a schemi tardo cinquecenteschi, concepì una statua prona con il volto celato da un velo inserita in un vano sottostante l'altare maggiore, in un contesto di marmi colorati e bronzi dorati, ma dando l'impressione del vano funerario dove il corpo aveva riposato per molti secoli; il tutto ambientato nel suggestivo scenario della chiesa trasteverina.
Questa sorge su resti romani, secondo la leggenda della casa del casto marito della santa il cui culto risale al V° secolo, come risulta dal Martirologio Geronimiano, ed è citata per la prima volta in un documento del 545 d.C.. Fu ricostruita quasi totalmente da Papa Pasquale I nei primi del IX secolo e a lui risale il grande mosaico absidale.
Continui abbellimenti e restauri si alternarono per secoli fino ai grandi lavori del 1599 promossi dal Cardinal Sfondrati; un ultimo grande intervento si ebbe nel 1724 con il Cardinal Acquaviva che fece sostituire il soffitto a capriate con una grande volta affrescata da Sebastiano Conca. Attualmente la chiesa presenta un aspetto molto interessante con opere d'arte di varie epoche armoniosamente affiancate: ai lati dell'ingresso due sepolture tardo medioevali, dipinti di Guido Reni nella cappella del " Bagno della Santa", sculture e quadri d'altare cinque-seicenteschi sparsi per le navate laterali, il bellissimo ciborio di fine '200 di Arnolfo di Cambio, il grande mosaico absidale, lo scenografico monumento, del 1929, del Cardinale Rampolla del Tindaro. I sotterranei, visitabili, mostrano resti di edifici romani dal II° al V° secolo d.C..
Ma se il corpo della santa risultò incorrotto dopo milletrecento anni, la statua invece ha mostrato qualche acciacco e dietro invito della Soprintendenza ai Beni Artistici l'azienda Estée Lauder, specializzata nel settore cosmetico, ha sponsorizzato i lavori di restauro. La scultura era coperta da uno strato di sporco grasso e aveva danni vari dovuti ad interventi precedenti condotti con tecniche rozze. Durante il restauro si è potuto studiare bene l'opera e le tecniche usate dal Maderno esaminando anche il lato interno non in vista; il risultato è che l'immagine marmorea della santa ha riacquistato la sua integrità e la sua luminosità come quando fu esposta al pubblico nel lontano 1600. Ora la statua potrà continuare a riposare per secoli nel suo avello prezioso.

Roberto Filippi