Chiesa di Santa Cecilia
P.zza S. Cecilia 12 Roma
Tel. 06/5899289
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IL RESTAURO DI
SANTA CECILIA
Racconta il Cardinal Baronio, grande amico di San Filippo
Neri, che alla fine del '500 fu ritrovata la tomba di
Santa Cecilia e che il suo corpo intatto giaceva bocconi
con una grande ferita sul collo, testimonianza del suo
martirio. Forse nella nostra mentalità razionale figlia
dell'illuminismo e del positivismo possono sorgere dubbi
sulla incorruttibilità del corpo e sulla sua anomala
giacitura ma dobbiamo tener fede al Baronio e del resto
dove ci sono santi ci sono anche miracoli.
Sull'onda dell'emozione della scoperta e in coincidenza
del Giubileo del 1600, fu dato incarico a Stefano Maderno
di scolpire una raffigurazione dal vero del corpo della
santa. L'allora giovane scultore, legato a schemi tardo
cinquecenteschi, concepì una statua prona con il volto
celato da un velo inserita in un vano sottostante
l'altare maggiore, in un contesto di marmi colorati e
bronzi dorati, ma dando l'impressione del vano funerario
dove il corpo aveva riposato per molti secoli; il tutto
ambientato nel suggestivo scenario della chiesa
trasteverina.
Questa sorge su resti romani, secondo la leggenda della
casa del casto marito della santa il cui culto risale al
V° secolo, come risulta dal Martirologio Geronimiano, ed
è citata per la prima volta in un documento del 545
d.C.. Fu ricostruita quasi totalmente da Papa Pasquale I
nei primi del IX secolo e a lui risale il grande mosaico
absidale.
Continui abbellimenti e restauri si alternarono per
secoli fino ai grandi lavori del 1599 promossi dal
Cardinal Sfondrati; un ultimo grande intervento si ebbe
nel 1724 con il Cardinal Acquaviva che fece sostituire il
soffitto a capriate con una grande volta affrescata da
Sebastiano Conca. Attualmente la chiesa presenta un
aspetto molto interessante con opere d'arte di varie
epoche armoniosamente affiancate: ai lati dell'ingresso
due sepolture tardo medioevali, dipinti di Guido Reni
nella cappella del " Bagno della Santa",
sculture e quadri d'altare cinque-seicenteschi sparsi per
le navate laterali, il bellissimo ciborio di fine '200 di
Arnolfo di Cambio, il grande mosaico absidale, lo
scenografico monumento, del 1929, del Cardinale Rampolla
del Tindaro. I sotterranei, visitabili, mostrano resti di
edifici romani dal II° al V° secolo d.C..
Ma se il corpo della santa risultò incorrotto dopo
milletrecento anni, la statua invece ha mostrato qualche
acciacco e dietro invito della Soprintendenza ai Beni
Artistici l'azienda Estée Lauder, specializzata nel
settore cosmetico, ha sponsorizzato i lavori di restauro.
La scultura era coperta da uno strato di sporco grasso e
aveva danni vari dovuti ad interventi precedenti condotti
con tecniche rozze. Durante il restauro si è potuto
studiare bene l'opera e le tecniche usate dal Maderno
esaminando anche il lato interno non in vista; il
risultato è che l'immagine marmorea della santa ha
riacquistato la sua integrità e la sua luminosità come
quando fu esposta al pubblico nel lontano 1600. Ora la
statua potrà continuare a riposare per secoli nel suo
avello prezioso.
Roberto
Filippi
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