ex-@rt magazine 
oltre l'arte n. 3
settembre - dicembre 2001

Beni Culturali - Restauri
bordline contemporanea beni culturali



Roma
Palazzo Altieri
via del Plebiscito - piazza del Gesù




L'ABI RESTAURA PALAZZO ALTIERI

Il passante o l'automobilista che percorre la trafficatissima Via del Plebiscito ignora cosa sia il grande edificio che fiancheggia la strada fronteggiando il prospetto laterale della chiesa del Gesù; fino ad un anno fa era di un lurido grigio scuro, ora si presenta di un vivace colore limone-nocciola in attesa che smog e writer imbecilli attentino alla sua attuale bellezza. E' Palazzo Altieri.
L'omonima famiglia aveva sin dal '400 le sue case nella zona, ma solo nel '600 affidò all'architetto G.A. De Rossi la costruzione di un palazzo sontuoso che via via s'ingrandì sino a comprendere l'intero isolato; grandi ampliamenti vi furono quando divenne Papa Clemente X Altieri e l'ultima erede delle famiglia sposò un Paluzzo Albertoni, portandogli in dote il cognome e il palazzo.
Per gli sposi furono decorate molte sale tra cui quella gigantesca "dei Palafrenieri" o "della Clemenza", affrescata dal Maratti, e l'appartamento principesco con soffitti dipinti da Fabrizio Chiari, Francesco Cozza ed altri della scuola marattesca; nell'appartamento riservato ai prelati della famiglia spicca un grande soffitto con "l'apoteosi di Romolo" del Canuti.
Nel tardo '700, a cura di un altro principe Albertoni Altieri, altre stanze furono decorate secondo il gusto neoclassico allora in voga; Giani, Camuccini e Cades affrescarono ed arredarono deliziosi ambienti tra cui una saletta con un mosaico romano per pavimento e porte d'alabastro. L'enorme palazzo con vari piani e due grandi cortili visse splendidamente fino al tardo '800 poi iniziò la lenta decadenza culminata nel 1950, allorché si estinse la discendenza diretta Altieri; fu frazionato, venduto, affittato, destinato ad usi impropri. Ma due anni fa i maggiori proprietari, l'ABI che occupa parte del primo piano nobile, la Banca FINNAT che ha i suoi uffici nel vecchio appartamento cardinalizio e la Banca Popolare di Novara che ha acquistato il secondo piano nobile, hanno coinvolto tutti i condomini in una grandiosa opera di risanamento delle facciate esterne e dei cortili. In oltre un anno di lavoro, e con la spesa di cinque miliardi, sono state restaurate e ridipinte superfici per complessivi 14.000 mq. restituendo al palazzo un aspetto che non aveva più da secoli. Sul retro, in una grande costruzione bassa che fino al 1960 aveva ospitato un infimo cinema-varietà, sarà costituita un biblioteca aperta al pubblico con circa 8000 volumi e contenente tutte le pubblicazioni artistiche edite in oltre un secolo dalle varie banche. I tre maggiori proprietari, sopra citati, stanno anche valutando la possibilità di aprire periodicamente al pubblico gli appartamenti dei piani nobili.

Roberto Filippi