Prima del restauro
Roma
Galleria Colonna
via della Pilotta 17
tutti i sabati 9/13
£.10.000 8.000
tel. 06/6784350
Dopo il restauro
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VENERE SENZA VELI
Grande festa alla Galleria Colonna; grazie al contributo
di Estèe Lauder e all'impegno della Soprintendenza ai
Beni Artistici è stato restaurato un quadro del '500 di
Michele di Ridolfo del Ghirlandaio, un pittore di buona
fama del Manierismo toscano. Il dipinto, con altri due
dello stesso autore ed un altro del Bronzino, entrò
nella raccolta Colonna nel 1718 con la dote di Caterina
Salviati, della nobile famiglia fiorentina, che sposò
Fabrizio Colonna. Da allora l'opera troneggia su una
delle pareti della Sala della Colonna Bellica, uno degli
ambienti in cui si articola la bellissima e decoratissima
Galleria Colonna. La critica ritiene per certo che
l'iconografia "Venere e Amore" risalga ad un
perduto cartone di Michelangelo, punto di riferimento dei
manieristi toscani, che servì da modello per un dipinto
del Pontormo, ora alla Galleria dell'Accademia di
Firenze. Dall'opera del Pontormo e dal ricordo del
perduto cartone di Michelangelo sono derivate altre
versioni attribuite al Vasari e al Bronzino che si
trovano agli Uffizi e a Capodimonte. E' un'opera
particolarmente interessante in quanto di un'epoca e di
un autore non frequenti nelle raccolte romane dove è il
'600 che fa la parte del leone. Intrigante il soggetto
con la duplice e reciproca opera di seduzione legata ai
piaceri carnali e che mostra una Venere che dopo il
restauro è riapparsa in tutto il suo splendore dopo che
è stato rimosso un denso strato di vernice divenuta
giallastra, forse un fissativo o un conservante in colla
animale. E' stato anche asportato un velo che copriva la
Venere che è riemersa nella sua fiorente nudità Così
la volle il suo autore ma qualche proprietario
ottocentesco con eccessivo moralismo giudicò contraria
alla decenza la vista di un florido corpo femminile
immerso in una luce calda e dorata e lo fece copri re con
un fluttuante camicione. Il pittore discendente del più
famoso Domenico Ghirlandaio noto artista della Firenze
medicea del tardo '400, ebbe una sua ben avviata bottega
che operò nella seconda metà del '500 e si distinse per
la sua ammirazione ed il suo estremo interesse per il
modo di dipingere di Michelangelo. Un grande restauro che
ci ha restituito un capolavoro e che può essere anche
definito un'operazione di cosmesi che lo sponsor ha
offerto seguendo la sua linea d'azione di miglioramento
della bellezza femminile.
Roberto
Filippi
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