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oltre l'arte n. 0
settembre - dicembre 2000
Beni Culturali - Restauri
bordline contemporanea beni culturali








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UN MOSE' IN RETE PER IL RESTAURO

Il Mosè di Michelangelo troneggia nel transetto della chiesa di San Pietro in Vincoli; la massiccia e possente figura dall’energia trattenuta, le braccia robuste, le mani con le vene in rilievo, il poderoso ginocchio spinto in avanti colpiscono da secoli l’emozione e lo sguardo dei visitatori. Affascinante è la storia della sua costruzione durata alcuni decenni. Nel 1505 papa Giulio II incaricò Michelangelo di predisporgli una tomba che sfidasse i secoli e lo scultore ideò una sorta di titanica montagna di marmo con 30/40 statue che avrebbe dovuto ergersi nella nuova basilica di San Pietro, anch’essa da lui progettata, all’incrocio delle due braccia dell’impianto a croce greca, sotto la cupola. Il papa morì pochi anni dopo e la costruzione del mausoleo proseguì tra lentezze e difficoltà tanto da far dire a Michelangelo che era la " tragedia della sua vita "; monumento e statue si ridussero progressivamente e nel 1545 il mausoleo fu collocato in San Pietro in Vincoli, addossato ad una parete perdendo quell’effetto di tridimensionalità voluto dall’autore.Di sua mano sono il Mosè e le fiancheggianti Lia e Rachele, di Raffaello da Montelupo la Madonna con Bambino, la Sibilla e il Profeta nel registro superiore, e fino a pochi mesi fa era attribuita a Tommaso Boscoli la statua giacente del pontefice. Con i fondi del Piano Straordinario del Giubileo il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha iniziato il restauro del mausoleo e nel corso di. esso il restauratore Antonio Porcellini ha esposto l’ipotesi che anche la statua di Giulio II sia di mano di Michelangelo per l’alta qualità del modellato e per altre caratteristiche tecniche che la rendono difficilmente attribuibile ad un modesto scultore quale era il Boscoli. I fondi non hanno permesso il restauro completo ma in soccorso è giunta Lottomatica che ha stanziato 540 milioni per il completamento dei lavori. In occasione di questi si cercherà di risolvere alcuni quesiti scientifici: se riaprire il finestrone soprastante, previsto da Michelangelo e poi murato, in modo da illuminare meglio il monumento, eliminare scialbature e cattive colorazioni delle pareti circostanti, spostare provvisoriamente la statua del Mosè per esaminarne il retro, indagare il vano sepolcrale .I lavori avranno una durata prevista di nove mesi e termineranno a settembre del 2001. Saranno dei lavori a cantiere aperto non solo per i visitatori ma anche per coloro che vorranno seguirli su Internet; sarà attivato il sito www.progettomose.it che permetterà di seguire in diretta le varie fasi dell’intervento. Il tutto è inserito nel " Progetto Mosé " comprenderà anche un concerto di Michele Nyman ed un simposio internazionale sulla figura di Mosè.

Roberto Filippi