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GLI AFFRESCHI DELL'ARA COELI Sensazionale scoperta scientifica nella chiesa dellAra Coeli. Ledificio è un pregevole scrigno di opere darte che si sono sovrapposte per secoli, a testimonianza del cambiamento di liturgia, di gusto, di mode, e proprio per questo motivo al di sotto di una veste sette/ottocentesca è riemersa una incredibile testimonianza del tardo medio evo. La Cappella di San Pasquale Baylon, ottava a destra entrando, presentava fino a poco fa una veste non eccezionale, tre grandi tele di tardi autori neoclassici, quattro tombe secentesche, dovunque una pittura a finto marmo della metà 800, sicuramente una delle cappelle meno interessanti della chiesa. Una trentina di anni fà un sondaggio su una parete aveva rivelato lesistenza di affreschi sottostanti ma solo di recente, grazie allinteressamento dello storico darte Tommaso Strinati, si è addivenuti ad ulteriori sondaggi. che hanno mostrato lesistenza di altre zone affrescate e, sorpresa finale, rimuovendo la pala daltare centrale, è emersa una Madonna con Bambino fra i Santi Giovanni Battista ed Evangelista di incredibile bellezza e virtuosismo tecnico. E unopera completamente sconosciuta non citata da alcuna fonte né dalla documentazione conservata nellarchivio della chiesa ma sicuramente di mano di un artista di grande valore; forse quello stesso Cavallini a cui il Vasari attribuisce, forse confondendo, gli affreschi della cappella Boccapaduli nella navata di fronte. La qualità della pittura rimanda fortemente al celebre pittore romano del Giubileo del 1300 e il volto del San Giovanni Evangelista ricorda molto quello degli angeli nel coro delle monache di Santa Cecilia, di sicura mano cavalliniana. Comunque è troppo presto per attribuzioni se mai si potranno fare; per il momento, a cura della Soprintendenza, si effettueranno altri saggi nelle zone libere e poi si porrà il problema se rimuovere la decorazione più tarda. Sarebbe comunque un grande arricchimento per il patrimonio artistico di Roma poter disporre di un ciclo di affreschi medioevali sicuramente non frequenti in città. La Soprintendenza si è impegnata a tenere periodicamente informati stampa e pubblico sulle varie fasi dei lavori di scoperta e restauro e sui progetti futuri. Roberto Filippi |