RACCONTI
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Storia di un
foglio di carta bianco mai scritto Tutto ha avuto inizio con
laumentare delle proteste ambientaliste. Le pagine
dei quotidiani e i servizi televisivi hanno iniziato
unaspra e dura battaglia contro labbattimento
di migliaia di alberi, che occupavano ettari ed ettari di
terreno, raso al suolo. La lotta alleliminazione
della carta è stata favorita dall evoluzione della
specie, che ha portato alla nascita del computer e di lì
a poco della comunicazione on-line. Ormai tutto è
on-line: dalla dichiarazione dei redditi al pagamento
delle bollette, dai conti bancari alla ricetta medica
elettronica. Levoluzione è stata abbastanza rapida
e ciò ha determinato un uso sempre minore della carta.
Un mio lontano parente, che si chiama extra strong,
ancora vive impacchettato in una risma da cinquecento
fogli e non sa se verrà mai utilizzato.
Ah giusto
dimenticavo di presentarmi!
Sono un foglio di carta, rimasto bianco, formato
quaderno. Posso anche essere utilizzato come formato
aquattro o formato atre.
Vi racconto in breve la storia della mia grande famiglia
di fogli di carta perché è curiosa e divertente. Noi
fogli di carta non nasciamo così come ci vedete. Come
voi uomini venite dal mare, così noi veniamo da alberi
di tutti i tipi: alti e snelli, bassi e tozzi, belli e
brutti. Quando il ciclo vitale di un albero termina, voi
uomini lo tagliate.
A volte lalbero viene tagliato prima del suo
decadimento ed è per questo che giornali, riveste e mass
media hanno intrapreso la battaglia per la salvaguardia
dellambiente e nello specifico degli alberi.
Noi fogli di carta siamo allinterno
dellalbero, viviamo la sua vita, subiamo la sua
morte al momento del taglio. Io non ho sofferto più di
tanto quando la mia grande quercia è stata tagliata
perché labbattimento è avvenuto quando ormai
lalbero stava morendo.
Dopo il taglio veniamo trasportati in grossi capannoni
industriali adibiti a falegnameria.
Lì, allinterno del capannone, voi aprite
lalbero, lo sezionate e
. subito dopo arriva
il momento che a noi piace di più: ci mettete a riposare
al sole e alla pioggia, a volte coperti da teli.
Finito il riposo alcune parti dellalbero prendono
la strada dellindustria mobiliera, altre invece
quella della produzione della carta. Ci si divide da
parenti ed amici e si rimane con chi ha scelto la stessa
direzione. Ma la separazione non ci addolora perchè
siamo tutti consapevoli di essere stati utili per lustri
e lustri e che lo saremo anche in futuro, nonostante
larrivo del pc. Voi ce lo avete dimostrato
usandoci.
Ma lo sapete che sui nostri grandi fogli da disegno hanno
impresso le loro idee illustri artisti? Hanno scritto
pagine e pagine di poesie, di letteratura, di ricette di
ogni genere, spartiti musicali, disegni?
Tempo fa, svolazzando come solo un leggero foglio di
carta può fare, sono finito in un grande mercato di
libri. Per curiosità mi sono avvicinato a qualche
banchetto. Cerano i miei antenati che si vantavano
di essere stati resi importanti da firme della
letteratura mondiale: Melville, De Foe, Ungaretti,
Calvino, Leopardi, Manzoni e tanti tanti altri.
La gente sfogliava i libri e molti di questi non venivano
richiusi, rimanevano aperti.
Come si beavano di essere visti e rivisti e di essere
sfogliati. Alcuni di loro, richiusisi a causa del vento,
quando venivano riaperti erano contenti di ritornare a
sfoggiare le loro pagine.
Se non veniamo usati, a nulla è valso il sacrificio di
sopportare il momento del taglio. A nulla è servito
essere stati vivisezionati e poi trasformati in carta. So
bene che lo spreco della carta è un enorme problema e le
foreste si sono spogliate dei loro abitanti naturali.
Tutto vero, tutto giusto
ma a noi, che ormai siamo
carta, che non viene più usata come una volta, chi ci
pensa?
È triste pensare di essere nati per un preciso scopo e
poi nel corso della propria esistenza scoprire di non
servire più. È difficile abituarsi ai cambiamenti.
Per voi è la stessa cosa
una volta superata una
certa età, in pensione, non venite più utilizzati come
un tempo. Scoprirete anche voi la difficoltà di
accettare questo cambiamento.
Pensateci e mi darete ragione.
Buona lettura.
di
Paolo Cazzella
o della Joie de Vivre
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