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SOMMARIO
PER NON DIMENTICARE
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UN RICORDO
Di mese in mese ho rimandato di far visita ad Anna Di Biagio a casa,
confidavo, come spesso accadeva, di incontrarla per le strade di
Trastevere. Da qualche tempo era malata, ma non era per questo che
rimandavo nell’andarla a trovare. Il fisico ne risentiva della sua lunga
battaglia contro il male, ma lo spirito era ottimista ed incontrarla a
casa aveva il sapore di un addio.
Volevo rimandare quell’addio.
Era molto nel carattere di Anna incontrare le persone per le vie,
fermarsi e parlare.
Ho avuto sempre un rispetto e un’ammirazione per la disponibilità delle
persone come Anna a conoscere gli altri. È estremamente facile essere
disponibili verso chi si conosce, ma non sono molte le persone che
rivolgono un saluto a chiunque si incontri.
Ricordo quando nella seconda metà degli anni ottanta Anna Di Biagio ed
Emma Ercoli mi cercarono per chiedermi di collaborare con Next, la loro
rivista di arte contemporanea.
Erano gli inizi, ma ben presto la rivista divenne un punto di
riferimento per i giovani artisti che aspiravano a farsi conoscere e un
periodico che formò una generazione di “giovani” critici e dove era data
la giusta attenzione a quello che il panorama artistico contemporaneo
offriva, con una particolare considerazione a ciò che Roma poteva
rappresentare.
Con la scomparsa di Anna, il 9 maggio 2006, solo ora mi accorgo che
quell’esperienza si è conclusa, anche se sono passati molti anni dal mio
intervenire sulle pagine di Next, ma la collaborazione, idealmente,
proseguiva nelle lunghe o brevi conversazioni imbastite con Anna per le
vie di Trastevere.
Ora si è conclusa e nessuno potrà arricchire la propria visione del
mondo con un altra opinione.
La minuta e tenace, Anna era di quella generazione che confidava nel
cambiamento e, come ogni persona, aveva un suo luogo di pace, la sua
casa in campagna, immersa nella tranquillità degli olivi.
Non dobbiamo essere tristi perché Anna se ne andata, come qualcun altro
ha già scritto, ma addolorati per chi non l’ha conosciuta.
Gianleonardo Latini
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