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Oltre l'Occidente
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SULLA SABBIA, UN
FUTURO DI ENERGIA
Forse il
futuro energetico risiede nel deserto, dopo il sotto è
la volta del sopra, rendendolo appetibile quanto i
terreni fertili dAfrica.
Trasformare larido Sahara in un immenso complesso
di luccicanti pannelli per la produzione energetica da
inviare, attraverso elettrodotti sottomarini, in Europa,
è un progetto da 400miliardi di euro, al quale la Cina
potrebbe ispirarsi per utilizzare le sue superfici
desertiche, invece di depredare tibetani e uiguri delle
loro risorse, evitando di creare soffocanti nubi prodotte
dal combustibile fossile.
Il progetto, promosso dalla Fondazione Desertec, ha il
vantaggio di utilizzare aree inospitali, oltre alla
realizzazione di edifici progettati per sopportare
elevate temperature diurne e repentini abbassamenti nelle
ore notturne.
Una sperimentazione che potrebbe rivelarsi utile nei
prossimi anni, se lumanità non riuscirà a fermare
i cambiamenti climatici e, magari, anche per una futura
colonizzazione di Marte, oltre a dare inizio a
stanziamenti abitativi in ambienti estremi.
Una reale alternativa allutilizzo del combustibile
fossile o nucleare, soprattutto se limpianto
operasse in zone desertiche, nella fascia tropicale,
senza consumi industriali dellacqua, ma anzi
desalinizzare quella presente nelle profonde falde, con
unelevata salinità, rendendo meno desertiche tali
regioni.
La buona riuscita del progetto Desertec coinvolge tutta
l'area non solo euro-mediterranea, per coprire, entro il
2050, il 15% del fabbisogno energetico europeo.
Nonostante le incognite sulla dislocazione dellimpianto,
in unarea di apparente stabilità politica di
autoritari governi, e il reale profitto per i paesi
africani o arabi che potrebbero ospitarlo, oltre i dubbi
espressi dalla cancelliera tedesca Angela Merkel sulla
partecipazione di altri paesi europei che si possono
affiancare alla Germania, il progetto potrebbe trovare
maggior stimolo nel coinvolgimento dell'Unione per il
Mediterraneo, fortemente voluta dal presidente francese
Nicolas Sarkozy, e dallestrema necessità di
frenare la quantità di CO2 disperso nellatmosfera.
Il governo tedesco non si limita a sponsorizzare e
finanziare un progetto dalle tinte utopistiche, proposto
dallingegno di un gruppo di scienziati, fra cui il
nobel Carlo Rubbia, ma si impegna su traguardi ben più
realistici, intervenendo sulle abitudini degli abitanti,
fissando lobiettivo di far circolare entro il 2020
un milione di auto elettriche.
Crea nuove opportunità nellambito economico, limpegno
della Germani nellabbattimento delle emissioni di
CO2, una sferzata alleconomia, con un attento
sguardo alla Green Economy, rendendo produttivo Ambiente,
senza saccheggiarne il patrimonio e disboscando
selvaggiamente, rieducando la società a nuovi stili di
vita, per creare nuovi posti di lavoro, senza aspettare
che il deserto dia frutti.
Gianleonardo
Latini
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