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L’Aquila: No stop per 100 concerti Jazz in 12 ore Il 6 settembre del 2015 ci sarà un particolare quanto unico evento. A L’Aquila dalle ore dodici alle ore ventiquattro, senza soluzione di continuità, avrà vita una panoramica sul jazz italiano. Il centro storico della città, ancora profondamente offeso dal terremoto di sei anni fa, accoglierà venti diverse postazioni a stretto contatto con i cantieri della ricostruzione per concludersi con il grande concerto delle ore venti. Enrico Rava, Danilo Rea, Enrico Pierannunzi, Franco D’Andrea, Antonello Salis e poi Roberto Gatto, Rita Marcotulli e tanti altri, daranno vita a una grande suggestione musicale che comprenderà anche diverse orchestre come l’Orchestar Jazz del Veneto, della Sardegna, la Civica Orchhestra Jazz di Milano e poi ancora il Paolo Fresu Quintet, Tiziana Ghiglioni, Enrico Intra Trio. Ma l’importanza dell’avvenimento è duplice e di valore diverso. Da una parte un’unica giornata per la valorizzazione del jazz italiano che ha assunto negli anni un posto d’onore all’interno del jazz europeo, dall’altra aver pensato proprio a L’Aquila assume una caratterizzazione particolare. Grazie alla volontà del Ministro per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, alla volontà del Sindaco della città Massimo Cialente e al direttore artistico Paolo Fresu si potranno ascoltare seicento jazzisti per cento concerti in dodici ore. La manifestazione, realizzata con la collaborazione del Comune e del Mibact con il sostegno della Siae e Puglia Sounds, sarà seguita da RadioRai e da Rai 5. Quello, però, che a me ha colpito e preme sottolineare, nonostante la mia passione più che quarantennale per il jazz, sono state le parole del Ministro Franceschini che ha voluto evidenziare l’importanza dell’avvenimento, con la seria promessa di ripeterlo negli anni futuri, magari trovando altre formule d’ espressione artistica, per sensibilizzare, soprattutto coloro che gestiscono la ‘cosa’ pubblica, un dramma ancora non risolto come quello dell’Aquila. Ben vengano tali eventi sperando che non rimangano nel dimenticatoio. Felice ascolto per chi lo vorrà.
Paolo Cazzella |