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oltre l'arte 2007
Beni Culturali - Musei
Sommario




Museo Nazionale degli Strumenti Musicali

Roma
Piazza Santa Croce in Gerusalemme 9a

Orario:
da martedì a domenica
8.30-19.30
Lunedì chiuso

Tel. 06/7014796

www.museostrumentimusicali.it



 

DAI TAMBURI AL CLAVICEMBALO

Nella Piazza Santa Croce in Gerusalemme, accanto alla basilica, ci sono alcuni edifici costruiti ai primi del ‘900 per ospitare il 2 Reggimento Granatieri di Sardegna. Erano in origine quattro grandi blocchi, uno per il comando e tre per i tre Battaglioni, attornianti una grande piazza d’armi per le esercitazioni dei soldati; di essi uno è stato demolito, un secondo ospita il Museo Storico della Fanteria, un terzo è in restauro per conto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed infine nel quarto, la Palazzina Samoggia, si trova un interessante e singolare istituzione culturale: il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali dipendente dalla Soprintendenza Speciale al Polo Museale Romano. Spesso strumenti musicali sono ospitati nei vari musei ma è eccezionale averne uno dedicato esclusivamente alla raccolta e all’esposizione di così tanti reperti. Il grosso del materiale proviene dalla collezione di Evan Gorga (1865-1957) una singolare figura di collezionista che dopo una breve carriera come tenore si diede a riunire oggetti antichi o curiosi di vario tipo costituendo numerose raccolte che stipò, senza alcun criterio scientifico, in dieci appartamenti in via Cola di Rienzo 285. In età avanzata ebbe difficoltà finanziarie che lo costrinsero a cedere tutto allo Stato in cambio di un vitalizio. Le sue raccolte confuse e depauperate ma ricche di migliaia di reperti di differente valore furono disperse per vari musei finendo spesso in magazzini e scantinati finché si cominciò a far ordine e a distribuire gli oggetti in maniera razionale. Una delle sue collezioni era costituita da un gran numero di strumenti musicali di vario tipo e di epoche differenti, era molto ingombrante ed ebbe varie peregrinazioni fino a che ad opera di Luisa Cervelli si pensò di organizzare un apposito museo trovando posto in uno degli edifici semidiruti della vecchia caserma abbandonata dal dopoguerra. La palazzina fu restaurata e vi furono sistemati gli strumenti musicali provenienti dalla raccolta a cui se ne aggiunsero successivamente diversi altri acquistati, donati o ceduti da altri musei. Attualmente il museo si articola su due piani dove gli oggetti sono esposti in parte secondo la tipologia e in parte in ordine cronologico anche se per gli strumenti già Gorga non si ha alcuna documentazione idonea ad identificarne la data di costruzione o d’uso. Al primo piano si trovano sedici sale, alcune contenenti strumenti archeologici, extraeuropei, popolari, una sala dedicata al pianoforte e a vari strumenti che lo precedettero, altre dedicate a strumenti musicali utilizzati per musiche militari, per cerimonie religiose, per uso domestico. Seguono sale in ordine cronologico, medioevo e rinascimento con reperti attribuiti al XV e XVI secolo e poi molti di età barocca come cembali, spinette, organi positivi, liuti e la grande “Arpa Barberini” immortalata in un quadro di Giovanni Lanfranco ora a Palazzo Barberini. Le ultime sale espongono strumenti meccanici come carillons, scatole musicali, organi a canne e a cilindro, a disco e a nastri perforati risalenti al XIX e XX secolo. Al secondo piano è ospitata una ricca collezione di flauti dell’800. Il Museo accoglie una serie di strumenti musicali di pregio, taluni opera di noti artigiani, in alcuni casi dipinti, intarsiati, decorati, secondo la moda del tempo che forniscono un notevole contributo alla conoscenza della vita delle classi abbienti dei secoli passati e chiariscono quanto sia modificato il gusto della musica rispetto ad oggi. E’ un interessante ma poco noto museo che oltretutto sorge in un’area di grande interesse archeologico, vi sorgeva il Palazzo Imperiale del Sessorio di cui restano alcune rovine, che merita una visita accurata ed offre al visitatore la vista di reperti inusuali e fascinosi.

Roberto Filippi