Roma
Museo Storico
Della Guardia di Finanza
Piazza Armellini 20
Orario:
tutti i giorni feriali
dalle 9.00 alle 13.00
sabato solo gruppi prenotati
Informazioni:
Tel. 06/44238841
www.gdf.it
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LA LUNGA
STORIA DELLE FIAMME GIALLE
La Guardia di Finanza vanta una storia antica che si ricollega, sia pure
in maniera un po’indiretta, alla Legione Truppe Leggere costituita in
Piemonte nel 1774 destinata alla difesa dei confini e alla vigilanza
doganale; reparti della Legione si distinsero nei combattimenti tra il
1793 e il 1795, specialmente nella battaglia di Authlon, contro le
truppe della Repubblica Francese che tentavano di invadere il Piemonte.
Anche lo Stato Pontificio creò nel 1786 un corpo militare analogo.
Napoleone nella sua opera di riorganizzazione della Francia e dei
territori europei a lui in vario modo legati costituì corpi armati,
detti chasseurs verts, con l’incarico di vigilanza anticontrabbando e
sorveglianza dei confini. Questi corpi si mantennero in vari stati
italiani anche dopo la Restaurazione; reparti di Finanzieri presero
parte alla Prima Guerra d’Indipendenza nel 1848 e alla difesa di Roma
nel 1849 e quelli piemontesi si impegnarono nella repressione del
brigantaggio al Sud dopo il 1860. I vari corpi furono fusi nelle Guardie
Doganali con inquadramento ambiguo, parte militare parte civile e solo
nel 1881 presero il nome di Guardia di Finanza entrando a far parte
delle Forze Armate del Regno d’Italia; nel 1907 si fregiarono delle
stellette sul bavero della giubba e nel 1911 ricevettero la Bandiera di
Guerra. Alle 22,40 del 23 maggio 1915 due Finanzieri, su un ponte sul
fiume Judrio, tirarono le prime fucilate della Grande Guerra in cui
successivamente decine di migliaia di appartenenti al Corpo combatterono
su vari fronti con perdite elevate. La Finanza prese parte alla Guerra
d’Abissina e poi alla II Guerra Mondiale con battaglioni mobilitati in
Grecia ed in Africa e piccoli distaccamenti costituenti una serie di
posti di controllo nei Balcani subendo forti perdite ad opera dei
partigiani greci e soprattutto slavi. L’armistizio coinvolse le Fiamme
Gialle insieme con le truppe a cui erano aggregate, due battaglioni si
unirono alla Divisione Garibaldi in Jugoslavia ed il comportamento dei
Finanzieri a Cefalonia e Corfù meritò una medaglia d’oro al Valor
Militare alla Bandiera del Corpo. Quelli rimasti in Italia, addetti a
compiti d’istituto e d’ordine pubblico, furono lasciati in servizio, sia
pure guardati con sospetto, dai Tedeschi ed ebbero molti contatti
clandestini con la Resistenza che culminarono il 26 aprile del 1945
quando la Legione di Milano presidiò gli edifici pubblici mettendo in
fuga gli occupanti. Dopo la lenta ricostruzione del dopoguerra la
Guardia di Finanza ha raggiunto una eccellente organizzazione basata su
reparti di terra, di mare e dell’aria nonché di nuclei di pronto
intervento. Suoi compiti sono da una parte la collaborazione con le
Forze Armate e con le Forze dell’Ordine dall’altra i compiti prettamente
istituzionali e cioè la ricerca e la denuncia delle evasioni e delle
violazioni tributarie, il controllo doganale e sulle attività
commerciali, la vigilanza dei confini terrestri e marittimi sempre più
impegnativa per arginare la massiccia immigrazione clandestina. Il Museo
che raccoglie tanti cimeli che ricordano la storia del Corpo fu fondato
nel 1937 nei locali della Legione Allievi, dove ora è il Comando
Generale, e trasferito nel 1960 nella precedente sede dell’Accademia;
qui si sono succeduti lavori di ampliamento ed ammodernamento dando al
Museo una veste moderna ed elegante articolata su due piani. Al piano
terreno su un lungo corridoio fiancheggiato da ritratti dei Comandanti
Generali si aprono tre sale a tema che espongono armi. uniformi e
modellini di navi ed aerei che sono stati in dotazione al Corpo, al
piano interrato in una grande sala si susseguono bacheche in cui sono
esposti cimeli di vario tipo in ordine cronologico dalle lontane origini
ai nostri giorni; il percorso è concluso da un cippo dedicato alla
memoria dei Caduti circondato dalle foto di alcune Medaglie d’Oro. Il
Museo ha un allestimento moderno e razionale ben diverso dal precedente
documentato in vecchie foto, dal punto di vista storico e scientifico è
sicuramente un assetto ottimo ma forse manca un po’ quel romantico
affastellarsi di polverosi cimeli, di documenti ingialliti, di antiche
fotografie, di stampe, di medaglie, di ricordi personali. E’ comunque
una valida ed interessante guida nella lunga storia delle Fiamme Gialle.
Roberto Filippi
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