Musei "Minori"
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Palazzo
Mocenigo
Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume
Venezia
Santa Croce, 1992
Orari:
10 15.30
chiuso lunedì
Ingresso:
intero 8,00 euro
ridotto 5,50 euro
Informazioni:
Tel. 041/721798
Sito web
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Mocenigo: Un Palazzo tra Tessuti,
Profumi e Quadri Nel
descrivere latmosfera di Palazzo Mocenigo,
Gabriella Belli, Direttrice la Fondazione dei Musei
Civici di Venezia, parla di testimonianza tangibile, di
quella storia del XVIII secolo che fece di Venezia unimportante
protagonista nella politica internazionale. Si rivive la
vita della casa patrizia del Settecento attraverso latmosfera
degli arredi e delle decorazioni, arricchita dalla
presenza di abiti maschili, femminili, infantili e
accessori di moda.
Ho avuto modo di entrare in questo meraviglioso Palazzo e
posso assicurarvi che è proprio vero, qui si respira laura
della Venezia di un tempo, non solo, la si odora come
scriverò più avanti.
Nel 1945 a completamento
del Museo Correr, Alvise Nicolò Mocenigo, sposato con la
giovanissima contessa Costanza Faà di Bruno, donò il
palazzo al fine di essere utilizzato come galleria dArte,
alla città di Venezia. I Moysolini, ovvero i Mocenigo,
come afferma il sapiente studio di Chiara Squarcina,
Direttrice del Museo, furono una delle più importanti
famiglie patrizie della Serenissima che si avvicendò per
ben sette volte. Intorno allanno Mille si
trasferiscono in laguna, da una provenienza probabile
lombarda e una discendenza collegata con Aquileia.
Divennero ben presto protagonisti della vita
politico-amministrativa, risiedendo nei palazzi di San
Samuele affacciati sul Canal Grande. Lambiente
sociale da loro frequentato era costituito da
procuratori, ambasciatori, capitani da Mar, esponenti
ecclesiastici, uomini di lettere. Vari Dogi sono presenti
nella Famiglia Mocenigo: Tommaso, Pietro, Giovanni,
Alvise I, nellarco di tempo tra il 1414 e il 1577.
Ci furono anche Alvise II, III e IV.
La prima testimonianza
delledificio la si ritrova nella famosissima pianta
di Jacopo de Barbari del 1500, il palazzo viene
rappresentato a base quadrata con un cortile al centro.
La struttura, tipica delle abitazioni patrizie veneziane,
si avvale dellandrone, dallentrata al piano
terra parte la scala principale che porta al primo piano
dove si apre il pòrtego, un salone per feste e
banchetti.
Divenuto patrimonio dei Civici Musei, furono fatte
confluire le collezioni tessili, dislocate in altre sedi,
linteressante collezione di tessuti antichi
appartenuti a Vittorio Cini e le collezioni tessili del
Centro Internazionale delle Arti e del Costume di Palazzo
Grassi costituendo il Centro Studi di Storia del Tessuto
e del Costume che si avvale anche della Biblioteca
specializzata in storia del tessuto e del costume,
comprensiva di riviste di moda, stampe e figurini.
La sezione dedicata al profumo è preceduta da un video
che ne racconta la storia a partire dalla Venezia
bizantina fino ai giorni nostri. Le sensazioni aumentano
quando si entra in un ricreato laboratorio, dotato di
vari strumenti tra alambicchi e oggetti originali, di un
antico profumiere o muschiere. Una mappa geografica
olfattiva permette di annusare le preziose essenze che
venivano trasportate con le antiche rotte navali che in
veneziano sono dette mude. Trenta stazioni olfattive,
completano la visita con limpostazione
multisensoriale attraverso quattro diffusori di profumo e
undici postazioni.
Nel 2013 per opera di Pier Luigi Pizzi, lintero
edificio ha ripreso vita attraverso un radicale restauro,
aprendo un dialogo interessantissimo fra le arti
decorative, con la presenza dei vetri del Museo di
Murano, i merletti del Museo di Burano e porcellane del
Tesoro della Scuola Grande di San Rocco.
Bella visione per tutti voi.
Paolo Cazzella
o della Joie de Vivre
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