Musei "Minori"
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Fondazione Giorgio Cini
Venezia
Isola di San Giorgio Maggiore
Informazioni:
tel. 0415289900
http://www.cini.it/
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Fondazione Cini: Un Tempio della
Conoscenza Conoscenza
vuol dire Sapere e la Fondazione Cini di Venezia è un
tuttuno di conoscenza e sapere. Quando nomino la
Fondazione Cini non posso fare a meno di indicarne la
città di Venezia. Cini, infatti, sta a Venezia come
Venezia sta a Cini.
La Fondazione nasce nel 1951 per volere di Vittorio Cini,
a ricordo del figlio Giorgio venuto a mancare in un
tragico incidente. Tra le sue finalità principali cè
la ricerca umanistica, primo esempio in Italia in un
periodo dove, a quellepoca, linteresse
collettivo era tutto proiettato verso materie come
economia, scienza e tecnica.
È a questo punto che la scelta fatta da Vittorio Cini,
di collocare la Fondazione sullisola di San Giorgio
assume un valore superiore, legando la Fondazione alla
città di Venezia.
Lisola caduta in declino, dopo la chiusura del
monastero benedettino voluto da Napoleone, quindi dopo il
1797 con la caduta della Serenissima, divenne sede
militare e rimase per circa centocinquanta anni in uno
stato di degrado interrotto per mezzo della volontà del
Cini.
Oggi questo piccolo-grande gioiello della cultura,
raccoglie tesori letterari, artistici, musicali e
archivistici. Vittorio Cini si valse della collaborazione
di Vittore Branca e il centro che porta il suo nome è un
luogo di studio e di incontri per i giovani ricercatori
interessati allo studio delle arti, della storia, della
letteratura, della musica e del teatro, favorendo la
libera circolazione delle idee e del sapere.
Lisola di San Giorgio, che nel periodo romano era
chiamata Insula Memmia, deve il suo nome dopo la
costruzione, nel IX secolo, della chiesa dedicata a San
Giorgio.
Fu donata dal Doge nel 982, allabate benedettino
Giovanni Morosini, per costruirvi il monastero. Nel
crescere allunisono, Isola e monastero,
trasformarono questo luogo in un centro spirituale ed
economico principale.
Lattuale fisionomia è il frutto di diversi
interventi architettonici. Venne creato il dormitorio
dellabbazia, il Chiostro di Cipressi. Quando ci
lavorò Andrea Palladio, prendendo spunto dalla
precedente chiesa gotica, la trasformò creando un
elegante esempio di architettura rinascimentale. Venne
costruito il nuovo refettorio che conserva le Nozze
di Cana di Paolo Veronese. Baldassare Longhena
dette la stura alla stagione barocca, completando gli
spazi del complesso monumentale attraverso lo Scalone
monumentale e la Biblioteca.
In questo prezioso luogo è conservato il patrimonio
documentale sullarte, la musica antica e
contemporanea, la etnomusicologia, il teatro, la
librettistica, la letteratura, la storia dello Stato
veneziano. Negli anni, laura della Fondazione ha
permesso anche di arricchirsi attraverso lasciti e
donazioni, fondi, archivi e biblioteche personali di vari
esponenti della cultura internazionale.
Tutto questo immenso patrimonio è consultabile grazie al
lavoro certosino che è stato fatto di riordino e di
catalogazione.
Solo per citare alcuni fondi importanti, cè quello
di Sibilla Aleramo, di Arrigo Boito, di Gabriele dAnnunzio,
di Eleonora Duse, di Ottorino Respighi, di Nino Rota, d
Diego Valeri. Ci sono poi gli archivi di Antonio Vivaldi,
la fototeca di Storia dellArte. Inoltre le
Collezioni comprendono Arazzi, Arte Contemporanea,
dipinti antichi, libri antichi, miniature e manoscritti.
Ma poi ancora mobili provenienti in gran parte dal
castello di Monselice, sculture e strumenti musicali,
oggetti darte, disegni e stampe.
Le attività della Fondazione, nata con una ricca
produzione di studi umanistici, è divenuta nel corso del
tempo un centro di studi politici attraverso incontri e
dibattiti. Tutto questo lavoro è regolato con lintervento
di studiosi qualificati e di fama internazionale. Le
ricerche e gli studi prodotti, vengono valorizzati e
divulgati attraverso convegni e seminari, corsi,
concerti, mostre e pubblicazioni.
Sono intervenuti per lIsola di San Giorgio
Maggiore, Ungaretti e Rossellini, Gropius, le Corbusier,
Borges, Stravinskij, Wilder solo per citarne alcuni.
Tra un concerto e uno spettacolo che la Fondazione offre
per il vasto pubblico, le pubblicazioni sono la vera
testimonianza di questa ricca attività.
Organizzate per collane di saggi e di cataloghi darte,
comprendenti anche riviste specializzate come Studi
Veneziani, Arte Veneta e Saggi e
memorie di storia dellarte.
In questo interessante viaggio allinterno della
Fondazione Cini, una sorta di scatole cinesi ma
veneziane, ci sono anche le biblioteche della Fondazione
che con gli oltre trecento mila volumi sono strumento di
studio nel campo della storia, della storia dellarte,
delle lettere, della musica e del teatro. Le biblioteche
prendono tutta la parte della Nuova Manica Lunga, la più
ampia è, senza dubbio, quella di storia dellarte
comprendendo oltre centocinquanta mila volumi, più di
ottocento testate su raccolte di pubblicazioni.
Ma come sempre ho trattato la vita culturale e artistica
di Venezia, le parole possono appena sfiorare lincanto
che si vive quando si è presenti e linvito sincero
a venire a visitare questo sublime luogo del sapere è
permanente per tutti coloro che, venendo a visitare la
splendida città lagunare, dedicheranno alcune ore alla
Fondazione.
Ricchissima visita per chi lo vorrà.
Paolo Cazzella
o della Joie de Vivre
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