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Gallerie dell’Accademia
Venezia

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Le Gallerie che non ti aspetti e la tela del Tiepolo

Misura quasi quattordici metri, è alta poco più di un metro e sessanta centimetri, è quel Castigo dei Serpenti di Giambattista Tiepolo (1696 – 1770) eseguito su tela verso il 1732-34. Ora esposto alle Gallerie dell’Accademia di Venezia e risulta essere una delle novità che il Direttore Giulio Manieri Elia, insieme al suo staff, ha messo a disposizione per tutti. La bella tela del Tiepolo restaurata, è uno dei sessantatre dipinti del nuovo spazio espositivo, con una nuova illuminazione, dedicato alla pittura a Venezia e nel Veneto nel Seicento e nel Settecento. Infatti oltre a quella del Tiepolo, di grande impatto per le sue dimensioni, risultano essere restaurate le tele di Luca Giordano, Gianantonio Guardi, Padovanino, Giulia Lama.

Il Castigo dei Serpenti venne ripiegato come un lenzuolo, all’indomani della soppressione dell’ordine religioso che l’aveva commissionato, avvenuta nel 1810 proveniente dalla Chiesa dei Santi Cosma e Damiano alla Giudecca. L’episodio biblico, dipinto sulla tela, rappresenta la punizione inflitta da Dio al popolo d’Israele, colpevole di aver messo in discussione la propria fede. La supplica di Mosè, rivolta a Dio, salvò il popolo, venne eretto un serpente di bronzo su di un palo e coloro che ne avessero rivolto lo sguardo avrebbero avuto la salvezza. La dimensione lunga e stretta è giustificata dalla sua collocazione sul ‘barco’, vale a dire il pontile che attraversava l’aula della chiesa. L’espressività del Tiepolo si traduce in una pennellata energica e vigorosa, libera e carica di materia data per impasti densi di colore. Nel dipinto vengono utilizzati tutti i pigmenti in uso dagli artisti veneziani del XVIII secolo, tra i quali: il blu oltremare naturale, la biacca e il vermiglione oltre al blu di Prussia e un particolarissimo giallo di piombo, stagno ed antimonio.

Ora la sistemazione delle sale è più omogenea, l’itinerario dal Seicento all’Ottocento è distribuito in tredici sale, mentre sette sono le sale con lavori in corso.
Prossimamente oltre alla ricostruzione del soffitto dipinto su tavola da Giorgio Vasari nel 1541, che si inaugurerà entro la primavera del 2022, ci sarà anche una sala con la straordinaria collezione del Gabinetto dei disegni.
L’enfasi con la quale, il Direttore, descrive le nuove sistemazioni nelle sale e i restauri eseguiti è più che giustificata, dal momento che le Gallerie dell’Accademia vantano la più grande collezione al mondo di Arte Veneta.

Buona e ricca visione per tutti voi.

Paolo Cazzella
o della Joie de Vivre