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oltre l'arte 2009
Beni Culturali - Musei
Sommario




Buccino (Salerno)
Museo Archeologico Nazionale
"Marcello Gigante" di Volcei

Parco Archeologico Urbano dell’antica Volcei


Informazioni:
tel. 0828/751212 - 751216

www.comunebuccino.it
www.volcei.net
www.buccinoarcheofestival.it

http://www.anticavolcei.it/home.asp



 
UNA CITTADINA MUSEO

Sulle propaggini dei Monti Alburni in un altopiano compreso tra piccoli fiumi, nella valle del Sele quasi al confine con la Basilicata, si trova il piccolo comune di Buccino semidistrutto dal terremoto del 1980. Fu grande la sorpresa quando dalle rovine moderne apparvero resti di costruzioni che destarono l’interesse degli archeologi; si trattava dell’antica città di Volcei nota dalle fonti storiche. La zona fu abitata sin dall’età del Ferro e dall’VIII secolo a.C. vi si sviluppò una civiltà dello stesso tipo di quella della vicina Lucania; si trattava di aristocrazie di guerrieri e proprietari terrieri arricchiti dallo sfruttamento delle risorse agricole e dai commerci con le popolazioni vicine e le città greche della costa.
Dell’epoca sono stati rinvenuti sontuosi corredi funebri con vasi a figure rosse alla moda attica e manufatti in bronzo per i banchetti rituali. È stata anche identificata un’area sacra legata al culto dell’acqua e organizzata su terrazze con pavimenti in mosaico e in coccio pesto.
La città vera e propria iniziò a svilupparsi nel IV secolo a.C. con un’acropoli, una cinta muraria ed edifici pubblici e privati che recano i segni di distruzioni dovute alla conquista romana dopo la Seconda Guerra Punica. I Romani ricostruirono la città che si trovava sulla via consolare tra Capua e Reggio Calabria dotandola di edifici pubblici mentre nei dintorni prosperavano ville rustiche e venivano costruite tombe monumentali per le famiglie più illustri.
I resti romani rivelano che l’abitato subì gravissimi danni per un terremoto alla metà del I secolo d.C. dopodiché in età adrianea la città mostra i segni di una certa ripresa edilizia. Volcei seguì la decadenza dell’impero finché un ulteriore terremoto, forse nel VII secolo d.C. la danneggiò trasformandola in un modesto borgo rurale nel quale i Normanni nel XII secolo impiantarono un torrione. Anche il nome si perse e attraverso varie modificazione si trasformò nell’attuale Buccino.
Dopo il terremoto del 1980 e le successive ricerche archeologiche fu deciso di musealizzare le rovine antiche trasformando l’abitato e gli immediati dintorni in un Parco Archeologico Urbano che potesse testimoniare la storia millenaria della città e delle popolazioni che l’avevano abitata.
Con una spesa di 11milioni di euro Buccino è stata trasformata in un centro archeologico di grande rilevanza mentre il preesistente Convento degli Eremitani è stato restaurato e destinato a Museo intitolato a Marcello Gigante, illustre studioso locale, contenente oltre cinquemila reperti che coprono un periodo di circa un millennio di vita e di storia della zona. Sia in ambito urbano che nelle vicinanze sono visibili resti di edifici e tombe anteriori ad epoca romana sia complessi rupestri utilizzati in origine come abitazioni poi nel medioevo come eremi e fino all’ultimo terremoto come cantine. Oltre Buccino nella zona si possono effettuare percorsi naturalistici di grande suggestione.

Roberto Filippi