Roma
Galleria Nazionale d’Arte Antica
Palazzo Barberini
via Quattro Fontane 13
Orario:
Dal martedì alla domenica
dalle 8.30 alle 19.00
Biglietto:
intero Euro 5,00
ridotto Euro 2,50 (18 – 25 anni)
gratuito minori 18 e maggiori 65 anni
Tel. 06/32810
www.palazzobarberini.it
Prenotazioni on line:
www.ticketeria.it
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UNA GALLERIA
CHE SI DILATA
Dopo decenni di battaglie la guerra è finita. Usando lo stile del
Bollettino della Vittoria potremo dire: “i resti di quello che fu il
Circolo Ufficiali ripiegano in rotta e senza speranza verso la Palazzina
Savorgnan di Brazza’, legioni di quadri occupano i locali testè
abbandonati” firmato Rutelli.
In realtà si è verificato un grande evento, la completa riunificazione
di tutto il Palazzo Barberini in un unico complesso che ospita la
Galleria Nazionale d’Arte Antica. Questa è nata nel 1895 ma solo nel
1949, dopo l’acquisto dell’edificio da parte dello Stato, è stata
sistemata nel Palazzo in cui era in affitto dal 1934 il Circolo
Ufficiali delle Forze Armate.
La convivenza si è subito rivelata incongrua e sin dal 1951 l’allora
Ministro della Pubblica Istruzione Gonella invitava il Circolo a
traslocare, per anni ci state schermaglie finché nel 1993 il Ministro
Ronchey ha dato lo sfratto esecutivo al Circolo peraltro senza esito.
Continui contatti tra i Ministri Veltroni, Melandri, Buttiglione ed
infine Rutelli con i loro colleghi della Difesa hanno portato al recente
accordo per cui il Circolo lascia il Palazzo riservandosi l’uso di
alcune sale per 700 mq. per eventi di alta rappresentanza di Stato. Al
Circolo è destinata come sede la Palazzina Savorgnan di Brazza’
costruita all’estremità’ dei giardini Barberini nel 1936 da Piacentini e
Giovannoni in stile tardo barocco: è una sede ampia dignitosa ed
assolutamente idonea per le necessità del Circolo Ufficiali. Le stanze
recuperate nel palazzo al piano terreno saranno destinate
all’accoglienza e ai dipinti del due/tre e quattrocento, al primo piano
del cinquecento e seicento, al secondo del settecento e l’appartamento
storico di Costanza Barberini.
Negli ex locali di servizio avranno posto uffici e laboratori di
restauro con una occupazione complessiva di 10.000 mq.. E’ terminato
anche il restauro del giardino ripristinato all’italiana e delle serre
che ospiteranno eventi particolari. Sono state riaperte otto sale
contenenti la pittura del ‘500, la prossima estate ne saranno aperte
altrettante con la pittura del ‘600, l’intero restauro dovrebbe
terminare a fine 2009 con un impegno di spesa di 12 milioni di euro a
carico dello Stato e finanziati dal Gioco Lotto.
La Galleria, contrariamente ad altre romane, è a carattere didattico e
contiene quadri delle più svariate provenienze, per lo più italiani,
ordinati cronologicamente onde fornire un quadro d’insieme della pittura
dal Medioevo alla fine del Settecento. Le otto sale restaurate ospitano
molti dipinti che coprono il periodo tra il Rinascimento e il
Manierismo, comprendendo opere di insigni maestri, quali la Fornarina di
Raffaello, la Sacra Famiglia di Perin del Vaga, quadri di Andrea del
Sarto, Girolamo Genga, Palma il Giovane, Tintoretto, un grande ritratto
di un Principe Colonna del Bronzino, ed Enrico VIII di Holbein ed infine
dipinti dei manieristi Muziano, Jacopino del Conte ed El Greco.
Molte delle opere sono state restaurate per l’occasione. Sono solo una
numericamente modesta rappresentanza di quanto ha in carico la Galleria
che detiene circa 2500 quadri di cui 1300 a Palazzo Barberini, 700 a
Palazzo Corsini e 500 in depositi esterni.
Il Palazzo, a sua volta, è uno splendido esempio di architettura dei
primi decenni del ‘600 costruito per la famiglia di Papa Urbano VIII dal
Maderno, da Bernini e dal Borromini autori, tra l’altro, rispettivamente
dello scalone e della scala elicoidale. Il grande salone è affrescato
con il Trionfo della Divina Provvidenza di Piero da Cortona mentre altre
sale sono decorate da celebri pittori del 6/700.
Non ci resta che aspettare le prossime inaugurazioni settoriali che si
susseguiranno per arrivare al 2009 quando il l’intero Palazzo e la sua
Galleria saranno restituiti alla fruizione pubblica.
Roberto Filippi
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