ex-@rt magazine 
oltre l'arte 2005
Beni Culturali - Musei
Sommario




Roma
Musei Capitolini
Palazzo
piazza del Campidoglio

Ingresso:
euro 4,20 (intero)
euro 2,50 (ridotto per gruppi oltre 15 persone)
euro 1,50 (ridotto per scolaresche accompagnate)

Orario:



Informazioni:
Tel. 06/39967800
www.museicapitolini.org


 

UN GIARDINO PER MARCO AURELIO

Dal 23 dicembre Marco Aurelio ha cambiato casa sperando che sia la definitiva. La celebre statua equestre ha avuto una vita lunghissima, oltre diciotto secoli, e piena di eventi; per noi è un capolavoro, per gli antichi romani qualcosa di abbastanza comune dato che non è mai citata dalle fonti e forse solo elencata numericamente fra le numerose statue riportate nei Cataloghi Regionari del IV secolo d.C.. L’opera è un magnifico colossale bronzo della seconda metà del II secolo e rappresenta l’imperatore filosofo; storici e critici d’arte si sono sbizzarriti nel discutere perché la statua sia stata costruita e nell’interpretare il gesto del cavaliere che è volto verso la sua destra come per rivolgersi ad un compagno da molti identificato nel figlio e successore Commodo la cui statua fu sicuramente distrutta per “damnatio memoriae”. Il luogo dove originariamente il gruppo fu eretto sarebbe stato per alcuni un giardino, ora sotto l’Ospedale di San Giovanni, situato entro le case della famiglia di Marco; si è trovato un grande basamento che però per altri studiosi è solo la base di una fontana. Secondo altri sarebbe stato collocato nel Campo Marzio da cui fu spostato in epoca imprecisata al Laterano dove appare citato per la prima volta dal Liber Pontificalis nella seconda metà del X secolo come luogo di esecuzione di un alto funzionario ribelle al potere pontificio. All’epoca era noto come “Caballus Costantini” e nella statua si voleva riconoscere l’imperatore che tanto favorì il Cristianesimo. Questa fu sicuramente la ragione per cui il manufatto si salvò mentre gran parte del popolo di statue bronzee finiva in fonderia. Si hanno notizie per tutto il medioevo di saltuari restauri e cominciarono ad apparire disegni, incisioni, dipinti che riprendevano la grande statua equestre che rimase per secoli nella piazza del Laterano vicino ai palazzi pontifici che costituivano l’antico Patriarchio demolito a fine cinquecento. Nel 1558 Papa Paolo III forzò Michelangelo a organizzare lo spostamento del Marco Aurelio, finalmente riconosciuto come tale, sul Campidoglio, pochi anni dopo fu realizzato un nuovo basamento marmoreo, tuttora esistente. A Michelangelo è attribuito il disegno per la pavimentazione della piazza che però fu realizzata solo nei tardi anni trenta del novecento. Ma il prode Marco che aveva resistito per diciotto secoli cominciò ad accusare il peso degli anni e degli assalti dello smog e delle piogge acide che corrodevano il bronzo e una ventina di anni fa la statua fu sottoposta ad un accurato maquillage presso l’Istituto Centrale del Restauro; non tornò più al suo posto per motivi di conservazione e sul vecchio basamento fu posta una copia tecnicamente perfetta ma di uno strano freddo colore marrone chiaro ben diverso dal vecchio caldo verderame con striature dorate dell’originale. Questo fu rinchiuso quasi a fatica in un porticato nel Palazzo Nuovo offrendo di se una vista solo di fianco, molto infelice e solo ora si è reperito, nell’ambito dei Palazzi Capitolini, un luogo idoneo che permette una visione migliore anche se nulla potrà restituire la magia del grande imperatore a cavallo incombente sulla piazza. La nuova sede è il risultato di un ristrutturazione di un settore dei Musei Capitolini ad opera dell’architetto Aymonino, i lavori sono consistiti nella creazione di una vasta aula vetrata costruita al posto di un’area scoperta nota come “Giardino Romano”, in essa oltre il M.Aurelio trovano posto i frammenti bronzei superstiti di una colossale statua rappresentante Costantino; sono anche in vista i resti del grande basamento in tufo, risalenti al VI secolo a.C., che sorreggeva il Tempio di Giove Capitolino e la collezione di vasi etruschi e greci di Augusto Castellani esposta negli originari armadi ottocenteschi restaurati. Ha anche una nuova sistemazione, rispondente all’antico progetto del Lanciani, la raccolta di sculture provenienti da ricche residenze dell’Esquilino e ritrovate in occasione dei lavori di urbanizzazione di Roma capitale; nel Braccio Nuovo sono esposti i risultati degli scavi effettuati nel corso dei lavori con una panoramica della frequentazione del Colle Capitolino dal XVI secolo a.C. alla tarda antichità. Finalmente Marco Aurelio, sia pure al coperto, potrà continuare la sua cavalcata con il braccio sollevato in un saluto ai visitatori e i grandi occhi immoti, fissi nella contemplazione della sua Roma.

Roberto Filippi