ex-@rt magazine 
oltre l'arte n. 5
maggio - luglio 2002

Beni Culturali - Musei
Sommario




MUSEO ARCHEOLOGICO
Villa Adele

Anzio (Roma)

Ingresso:
libero

Orario:
tutti i giorni
9,30 - 12,30 e 16 - 20

Informazioni e prenotazioni:
tel. 06/98499408



ANZIO ARCHEOLOGICO

La storia di Anzio e di Roma si sono intrecciate duemilacinquecento anni fa. L’origine di Anzio è molto antica dato che fonti leggendarie ne attribuiscono la fondazione ad un figlio di Ulisse e di Circe; posta in un’ampia baia che fornisce un ottimo ancoraggio la città nel V secolo a.C. era abitata dai Volsci che esercitavano sia il commercio che la pirateria insidiando le rotte marittime romane al punto che nel 358 a.C. fu occupata e la flotta distrutta o catturata. I rostri di sei navi anziati furono posti, nel Foro, sulla tribuna del Comizio che da allora prese il nome di Rostra, e ciò ben prima delle Guerre Puniche. Nella cittadina fu costituita una colonia marittima che si sviluppò giungendo ad essere, tra la fine della Repubblica e i primi secoli dell’Impero, una località di villeggiatura di gran moda affollata di ville lussuose delle più importanti famiglie romane. Ad Anzio nacquero Caligola e Nerone che vi costruì un porto monumentale e la sua celebre villa. Le fonti parlano di sontuosi edifici, di terme e numerosi santuari dedicati a diverse divinità. Molto decaduta alla fine dell’Impero, la città fu definitivamente abbandonata per timore di incursioni di pirati Saraceni e la popolazione si trasferì a Nettuno in località meglio difendibile. Cominciò a rifiorire nel ‘700 quando papi e famiglie principesche costruirono ville e riattivarono il porto; con la fine dell’800 la cittadina ebbe un grande sviluppo come centro balneare, vocazione che mantiene a tutt’oggi. I grandi sbancamenti per le nuove costruzioni hanno portato alla luce moltissimi reperti archeologici che all’epoca presero la via di musei e collezioni private come la famosissima "Fanciulla d’Anzio", una bellissima statua, originale ellenistico di III secolo a.C. che rappresenta una giovanetta vestita di chitone che avanza reggendo un piatto per sacrifici; trovata dai Chigi fu da loro venduta allo Stato per 450.000 lire di tanti decenni fa ed ora si trova al Museo Nazionale Romano. Dopo tante spoliazioni Comune e popolazione di Anzio hanno detto basta: l’amministrazione comunale ha speso un milione e mezzo di euro per il recupero delle aree archeologiche, inserendole in un parco, e per l’allestimento di un Museo che raccolga testimonianze di vita della città dall’età del Ferro al ‘700, epoca di costruzione della villa, nella quale in otto sale è ospitato il museo. Cuore della Anzio archeologica è la grandiosa villa, detta di Nerone, di cui restano gigantesche sostruzioni purtroppo aggredite dal mare in quanto la linea di costa romana era più distante dell’attuale. Posta al centro di un Parco Archeologico è visitabile da Ottobre a Giugno il sabato e la domenica e da Luglio a Settembre tutti i giorni con visite guidate. Come invitata di lusso la Fanciulla d’Anzio sarà ospite del Museo fino al 5 agosto prossimo, nella Sala delle Conchiglie, insieme a reperti trovati in mare nel 1994 e ad intonaci dipinti, ma anche tutte le fasi della vita della città si dipanano per le otto sale del museo con materiali che le illustrano in attesa che possano pervenire altri reperti, sia di ritorno sia da nuovi ritrovamenti. Il Comune è ben deciso a fare di Anzio un polo archeologico di rilevante interesse e spera che il dolce fascino della Fanciulla possa attrarre l’interesse di tanti visitatori, del museo e della città.

Roberto Filippi