ex-@rt magazine 
oltre l'arte n. 1
gennaio - aprile 2001
Beni Culturali - Musei
bordline contemporanea beni culturali


Roma
Mercati di Traiano
Via IV Novembre

I MERCATI DI TRAIANO UNITI CON FORI IMPERIALI

Il grande complesso dei Mercati di Traiano verrà, quanto prima, sottoposto ad una serie di lavori che permetteranno di aumentarne la fruibilità; a cura del Consorzio Civita è stato predisposto un progetto comprendente opere di restauro di superfici e pavimentazioni ed una serie di passaggi che consentiranno ai visitatori di raggiungere tutti i punti dell’area attualmente non praticabili dati i dislivelli tra le varie parti. dei Mercati; in particolare saranno rese agibili le due vie note come Biberatica e della Torre. I lavori per una spesa di due miliardi e mezzo dovrebbero concludersi nella prima estate del 2001. La valorizzazione dell’intero complesso permetterà un sistema di percorribilità interna rivalutando aree finora marginalizzate a partire dall’attuale ingresso, che spezza la facciata della Grande Aula, e che verrà spostato; anche la via Biberatica sarà completamente accessibile con un percorso che la farà passare tra le "tabernae" arrivando fino al giardino della Torre delle Milizie recentemente restaurata Un colpo d’occhio sull’intero complesso si avrà dalla passerella di Campo Carleo, vero belvedere sul Foro di Traiano. I grandi Mercati furono realizzati intorno al 100 d.C. dall’architetto Apollodoro di Damasco per fornire il Foro di una grande area polifunzionale di servizio e per dare una sostruzione di sostegno del colle Quirinale parzialmente sbancato; tra gli edifici correva una via selciata, detta nel medio evo Biberatica, che divideva la Grande Aula e il Corpo Centrale, su tre livelli, dal Grande e Piccolo Emiciclo nella zona inferiore; la via collegava il Campo Marzio con la Suburra e rimase in uso fino al tardo medio evo quando fu ricostruita la gigantesca Torre delle Milizie per intervento di papa Bonifacio VIII Caetani. Negli anni successivi con l’impaludamento dei Fori per l’occlusione della Cloaca Massima, la zona si spopolò e si ricoprì di terra e di vegetazione; sugli edifici dei Mercati si istallò, in parte, il convento di S.Caterina a Magnanapoli. Solo durante l’occupazione napoleonica, ai primi dell’ottocento, iniziarono gli scavi per rimettere in luce il complesso; i lavori furono intensificati dal 1926 dal Governatorato di Roma. Furono demolite tutte le abitazioni cresciute nei secoli sulle rovine ed effettuati pesantissimi restauri con ripristino di cortine murarie e di pavimentazioni stradali usando basoli recuperati in altre zone della città, A giudizio dei nostri archeologi l’aspetto del complesso è stato molto alterato dagli interventi degli anni trenta ma ormai dobbiamo considerarli storicizzati a gustarli al meglio possibile con i nuovi lavori che permetteranno l’agibilità dell’intera area.

Roberto Filippi