Roma
Mercati di Traiano
Via IV Novembre
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I MERCATI DI TRAIANO UNITI CON FORI IMPERIALI
Il grande complesso dei Mercati di Traiano verrà, quanto
prima, sottoposto ad una serie di lavori che
permetteranno di aumentarne la fruibilità; a cura del
Consorzio Civita è stato predisposto un progetto
comprendente opere di restauro di superfici e
pavimentazioni ed una serie di passaggi che consentiranno
ai visitatori di raggiungere tutti i punti dellarea
attualmente non praticabili dati i dislivelli tra le
varie parti. dei Mercati; in particolare saranno rese
agibili le due vie note come Biberatica e della Torre. I
lavori per una spesa di due miliardi e mezzo dovrebbero
concludersi nella prima estate del 2001. La
valorizzazione dellintero complesso permetterà un
sistema di percorribilità interna rivalutando aree
finora marginalizzate a partire dallattuale
ingresso, che spezza la facciata della Grande Aula, e che
verrà spostato; anche la via Biberatica sarà
completamente accessibile con un percorso che la farà
passare tra le "tabernae" arrivando fino al
giardino della Torre delle Milizie recentemente
restaurata Un colpo docchio sullintero
complesso si avrà dalla passerella di Campo Carleo, vero
belvedere sul Foro di Traiano. I grandi Mercati furono
realizzati intorno al 100 d.C. dallarchitetto
Apollodoro di Damasco per fornire il Foro di una grande
area polifunzionale di servizio e per dare una
sostruzione di sostegno del colle Quirinale parzialmente
sbancato; tra gli edifici correva una via selciata, detta
nel medio evo Biberatica, che divideva la Grande Aula e
il Corpo Centrale, su tre livelli, dal Grande e Piccolo
Emiciclo nella zona inferiore; la via collegava il Campo
Marzio con la Suburra e rimase in uso fino al tardo medio
evo quando fu ricostruita la gigantesca Torre delle
Milizie per intervento di papa Bonifacio VIII Caetani.
Negli anni successivi con limpaludamento dei Fori
per locclusione della Cloaca Massima, la zona si
spopolò e si ricoprì di terra e di vegetazione; sugli
edifici dei Mercati si istallò, in parte, il convento di
S.Caterina a Magnanapoli. Solo durante loccupazione
napoleonica, ai primi dellottocento, iniziarono gli
scavi per rimettere in luce il complesso; i lavori furono
intensificati dal 1926 dal Governatorato di Roma. Furono
demolite tutte le abitazioni cresciute nei secoli sulle
rovine ed effettuati pesantissimi restauri con ripristino
di cortine murarie e di pavimentazioni stradali usando
basoli recuperati in altre zone della città, A giudizio
dei nostri archeologi laspetto del complesso è
stato molto alterato dagli interventi degli anni trenta
ma ormai dobbiamo considerarli storicizzati a gustarli al
meglio possibile con i nuovi lavori che permetteranno
lagibilità dellintera area.
Roberto Filippi
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