Crypta Balbi, Ara
funeraria du Lucius Aufidius Aprilis Corianrthiarius de
Theatro Balbi
Crypta Balbi,
Ampolla da pellegrino in ceramica decorata a matrice con
la fuga in Egitto e con Cristo che entra in Gerusalemme
VI-VII sec. d.C.
Roma
Museo Nazionale Romano-Crypta Balbi
via delle Botteghe Oscure, 31
Tel. 06/4815576 - 06/39749907
Musei Capitolini
piazza del Campidoglio
Tel. 06/39746221
Direzione museo 06/6710.2475
Palazzo dei
Conservatori - Sala dei Trionfi, Bruto capitolino, IV-III
sec. a.C.
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UN MUSEO PER SCOPRIRE UNA ROMA SENZA
EPOCHE OSCURE
Inaugurato ai primi di aprile, il Museo Altomedioevale di
Roma è figlio dell'archeologia urbana, preceduto in
questa "visione" stratigrafica della storia
solo dal Palazzo Altemps nell'ambito museale, ed è
ultimo dei luoghi che compongono il sistema espositivo
del Museo Nazionale Romano. Il Museo, che vive della
storia del Teatro e della Crypta di Balbo, su quale in
parte sorge, è operante in un organismo vivente qual è
la città, per raccogliere non solo i materiali inerenti
al luogo ma anche per dare ospitalità a tutti quei
reperti, soprattutto affreschi, provenienti da chiese ed
edifici sacrificati alla modernità.
Un museo testimone di una Roma che non finisce con i
Cesari, per poi rinascere nel Cinquecento, ma che è
sempre stata viva, come l'area del Campo Marzio dimostra
con il suo fiorente commercio e le attività caritatevoli
del Medioevo. La città vive e prospera come testimoniano
i ricchi deposito archeologico dell'Esedra della Crypta,
con i materiali e attrezzi di lavorazione pertinenti ad
un officina di VII secolo, portati alla luce. Ciò ha
consentito di illuminare, per la prima volta, gli aspetti
della Roma produttrice e distributrice di manufatti di
lusso con diffusione in tutta Europa. Tali materiali
rappresentano anche oggetto di scambio con le derrate e
le merci che ancora nel VII secolo giungevano a Roma da
tutto il Mediterraneo e dal Mar Nero: il deposito della
Crypta, il più consistente noto fino ad oggi, ha infatti
restituito una amplissima tipologia di vasellame da
mensa, da cucina e da trasporto, vetri, monete etc.
Accanto ai materiali della Crypta sono esposti quelli
provenienti da altri scavi urbani degli ultimi vent'anni,
e i materiali dalle collezioni storiche dei musei romani.
Attraverso questi reperti si è potuta raccontare
l'evoluzione della città tra il V e il X secolo
illustrando aspetti della Roma tardo-antica, della Roma
bizantina, del governo dei papi, dei Fori nell'alto
medioevo.
Da un museo che nasce su edifici di diverse epoche ai
Musei Capitolini che tornano a rivivere dopo i lavori di
ristrutturazione e che segue, a pochi mesi, la riapertura
della Pinacoteca Capitolina. Il risultato è un percorso
museale molto articolato, più esteso di quello
precedente, con nuovi spazi espositivi e la riapertura
delle sezioni chiuse, oltre ad una serie di servizi per
rendere più confortevole la visita.
Per i "nuovi" Musei Capitolini è stata
realizzata la grande aula vetrata nel Giardino Romano,
destinata ad ospitare la statua equestre di Marco Aurelio
e gli altri grandi bronzi capitolini. Nelle sale attigue
trovano nuova collocazione i complessi decorativi degli
horti romani.
Una modifica del progetto originario si è resa
necessaria per l'area del Museo Nuovo, al piano terreno
del Palazzo Caffarelli, per la notevole estensione dei
resti delle strutture di fondazione del tempio di Giove
Capitolino messe in luce nel corso dei lavori, che
saranno lasciate in vista con un adeguato corredo
illustrativo.
Una importante novità è rappresentata dall'inserimento
nell'itinerario espositivo della Galleria di
Congiunzione, percorso sotterraneo di collegamento tra i
tre palazzi che delimitano la piazza del Campidoglio. La
collezione epigrafica capitolina sarà visibile in questi
ambienti, accanto ai resti delle case romane di età
imperiale scoperti sotto la piazza.
Da qui si potrà raggiungere anche il Tabularium,
l'antico archivio pubblico romano sulle cui strutture
poggia il Palazzo Senatorio, recentemente oggetto di un
accurato restauro; si potrà ammirare dal suo interno il
tempio di Veiove, con la colossale statua marmorea del
dio, e sarà resa accessibile la galleria che si affaccia
sul Foro Romano.
Gianleonardo Latini
da ORIZZONTI
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