ex-@rt magazine 
oltre l'arte n. 4
gennaio - aprile 2002

Beni Culturali - Mostre
beni culturali bordline contemporanea




LACRIME D'AMBRA
Ornamenti femminili della Basilicata antica

Dal 9 marzo al 30 settembre 2002

Torino
Museo di Antichità
Via XX settembre 88/c, Torino

Orario:
Martedì - Domenica
8,30 - 19,00 Lunedì chiuso

Ingresso:


Informazioni:
Tel. 011/5211106, fax 0115213145
posta elettronica:
info@museoarcheologico.it

Le scuole e le famiglie che intendono partecipare ai laboratori devono prenotare al tel 0114/360.801

o via fax 011/4396140

Catalogo:
De Luca

LA RICCHEZZA DEL SUD

L'ambra è una resina fossile, quasi trasparente, di colore variante dal giallo pallido al rosso giacinto. Proviene in gran parte dalle rive del Baltico e sin dalla più remota antichità ha goduto grande fama in quanto le veniva attribuito valore magico oltre che di ornamento. Una vera attività economica era legata al commercio dell'ambra dalle lontana rive del mare nordico al bacino del Mediterraneo con una rotta che passava attraverso la dorsale adriatica italiana; la cultura Picena del VI/V secolo a.C. fu basata sull'importazione del fossile, sulla sua lavorazione e sull'esportazione in Etruria, nell'Italia Meridionale ed anche nel bacino dell'Egeo e in Asia Minore. Antichi gioielli sono esposti nella mostra "Lacrime d'ambra. Ornamenti femminili della Basilicata antica" che si tiene a Torino al Museo delle Antichità. Una mostra di donne per donne, con protagoniste delle signore lucane, forse ormai attempatelle, ma di sicuro fascino. Sono esposti vari tipi di ornamenti femminili che mostrano la centralità sociale riservata alle donne, non matriarche ma signore della casa e perno della famiglia. L'ambiente è l'antica Lucania dove convissero, alternando commerci e conflitti, Enotri, Lucani, Greci; questi ultimi cominciarono ad istallarsi sulle coste dello Ionio alla fine dell'VIII secolo a.C. fondando le città di Metaponto, Crotone, Sibari, Taranto e scontrandosi con le tribù dell'interno,molto più arretrate. I reperti esposti sono di origine funeraria e provengono da tombe: fibule in bronzo e in ferro, bracciali in avorio, orecchini, collane e pendenti in ambra che la credenza popolare voleva lacrime che le Elidi, figlie del Sole, avevano versato per la morte del loro fratello Fetonte, precipitato con il suo carro durante una folle corsa nel cielo. Vengono dalle necropoli enotrie e lucane dell'entroterra e si affiancano a reperti delle tombe greche della zona di Metaponto che mostrano la donna ellenica dai gusti più sobri ed eleganti; un interessante confronto fra due culture complementari e nemiche. Accanto alla mostra e a visite guidate per gli adulti sono stati predisposti i giochi" la collana di Filossena" e "Aristosseno e Callina" che permettono ai bambini di immedesimarsi nell'antico mondo lucano. Sono stati attivati anche laboratori sui temi della moda, dell'ornamento femminile, della cosmesi, del profumo.

Roberto Filippi