GAVINO GANAU:
ACRILICI SU TELA
Dal 18 gennaio al 21 febbraio 2002
Roma
Via del Babuino 155/a
TADLAB conceptstore
Informazioni:
Tel. 06/32695130 - 02/29062710
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LE IMMAGINI
"SOSPESE" DI GAVINO GANAU
Al "Conceptstore"(sic) di via del Babuino,
sorta di elegante bazar con oasi di tiepidi colori, acque
fluenti, arredi, profumi ed altro che ne fanno un curioso
e gradevole percorso, un piacevole labirinto frammisto ad
angoli e spiazzi di un ermetico
"salottierismo", espone i suoi dipinti il
giovane Gavino Ganau. Dipinti che sono frammenti, anzi
"sequenze" di storie, film, "spot"
interrotti ed estrapolati dall'ininterrotto fluire che il
Mago-Moloch-Video mostruosamente alluviona nei nostri
occhi gonfi, giorno e notte, di debordanti
"fiction". L'immagine video sorpresa e
rivisitata, ridipinta nel suo sottolinearsi ora delirante
e ossessivo, ora di riflessione surreale, richiama
necessariamente agli elaborati video-pittorici di
Schifano, dicendo poi subito che egli, Schifano, ingloba
ed assimila l'immagine rubata con l'uso di rapide
sottolineature cromatiche che ne esaltano ancor più
l'aspetto espressivamente violento di continua
intromissione visiva, bombardamento di un crudele
immaginario collettivo che divora e annichilisce i
delicati canali del nostro immaginario individuale. In
Gavino Ganau l'operazione è sostanzialmente diversa:
l'artista estrae e "sospende", dal fiume
ininterrotto, il frammento ricomponendolo con il bisturi
riflessivo della sua poetica personale. Visi, sfondi e
paesaggi ridiventano possesso estetico e lirico di un
uomo in cerca della sua realtà. Lo spazio suggerito è
completamente ridipinto e approfondito nello spessore che
sottintende nuove tridimensionalità, nuovi stupori che
sono tutti dell'artista. Poeticità decantata e liberata
dal contesto aggressivo dei "media" per
diventare cronaca interiore, racconto esaltato
dall'elegante malinconia dei bianchi dei neri e dei
grigi, ricordo forse di vecchi films, ritorno allo
"spleen" di meditati spazi esistenziali.
Luigi M.
Bruno
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