ex-@rt magazine 
oltre l'arte n. 3
settembre - dicembre 2001
Beni Culturali - Mostre
beni culturali bordline contemporanea




MILLE ANNI DI CHRISTIANESIMO IN UNGHERIA

Città del Vaticano
Musei Vaticani
Dal 10 ottobre 2001 al 12 gennaio 2002

Per informazioni:
Tel. 06/69882804

www.katolicus.hu/hungarie



Biglietto d'ingresso:
Gratuito






LA CRISTIANITA' UNGHERESE

Alla metà del IX secolo d.C. dalle steppe asiatiche emerse un popolo: uomini con capelli svolazzanti e lunghi baffi, su piccoli cavalli, donne e bambini su grandi carri; sotto le loro frecce soccombettero eserciti feudali coperti di ferro, città munite di mura furono prese e devastate, una scia di terrore, di distruzione, di razzie si diramò per l'Europa; bande a cavallo che gli occidentali chiamavano Ungari e che da se si appellavano Magiari, popolo delle "dieci frecce", si spinsero fino in Francia e nella Spagna del nord e anche Veneto e Friuli pagarono il loro tributo di sangue. Finalmente Ottone I di Sassonia, imperatore del Sacro Romano Impero, li sconfisse intorno al 950 e i Magiari ripiegarono nelle steppe stabilendosi in quella che mezzo millennio prima era stata la provincia Romana della Pannonia e in cui rimanevano miseri resti degli antichi insediamenti romani tra i quali Aquincum, su cui sorse l'attuale Budapest.Cominciarono a darsi un assetto più civile costituendo uno stato monarchico sotto i discendenti del loro mitico progenitore Arpad ed occupando un territorio molto più vasto dell'attuale Ungheria. Nel corso delle loro peregrinazioni avevano conosciuto il cristianesimo sia nella versione orientale che in quella occidentale e trovarono nella Pannonia i resti di una cristianizzazione che fu fiorente nel IV e V secolo d.C. Papa Giovanni XII, nel 960, inviò dei missionari e convertì il re Geza e la sua corte ma fra il popolo ci fu molta resistenza; soltanto nel 1001 Stefano riuscì a convertire in massa la sua gente ed il pontefice Silvestro II lo proclamò re inviandogli una corona d'oro, tuttora esistente. Per commemorare il millennio dell'Ungheria cristiana , i Musei Vaticani, lo Stato e la Conferenza Episcopale Ungherese hanno promosso una mostra , presso i Musei, per far conoscere la storia dell'Ungheria, i suoi rapporti con gli altri paesi mitteleuropei e con la Chiesa di Roma. La conversione non fu rapida né indolore, per molti anni gli scontri tra pagani e cristiani furono ripetuti e sanguinosi ma alla fine il cristianesimo prevalse. Nel '300 la dinastia di Arpad si estinse e la corona di S;Stefano toccò ad un ramo degli Angioini di Napoli che estesero il potere del regno fino alle coste della Dalmazia. Iniziarono le invasioni turche che a Varna nel 1444 sconfissero gli ungheresi uccidendo il re Vladislao I; un ultimo sprazzo di gloria si ebbe con i re Giovanni Hunyadi e Mattia Corvino. Il primo batté più volte i turchi, il secondo fece di Buda una città culla d'arte e di cultura, fu un perfetto principe rinascimentale, fortemente influenzato dalla cultura italiana, e creò una stupenda biblioteca di codici riccamente miniati. Ma i suoi successori furono deboli ed il Sultano Solimano II nel 1525 vinse e uccise Luigi II occupando parte dell'Ungheria; il resto fu assorbito dagli Asburgo nei loro domini. Nel '700 gli Austriaci ricacciarono i Turchi annettendo l'Ungheria al loro impero dando vita ad uno stato di fatto che giunse fino al 1918. Mille anni di storia sono ripercorsi nella mostra attraverso duecento oggetti partendo da reperti archeologici paleocristiani fino ad oggetti liturgici di inizio '900; la parte più interessante è quella delle oreficerie medioevali di chiara impronta tedesca e dei manoscritti, in particolare alcuni bellissimi appartenuti a Mattia Corvino; presenti anche lettere e diplomi firmati da papi del medio evo, è esposta anche copia della corona di S.Stefano..Una veloce e interessante cavalcata che ricorda una scorreria di Arpad ed i suoi più di mille anni fa.

Roberto Filippi