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IL "DOLCE" VOLTO DEL
RITRATTO Alba è una cittadina piemontese in provincia di Cuneo, nelle Langhe, nacque nel I secolo a.C. con il nome di Alba Pompeia e fu nel II secolo d.C. patria dell'imperatore Pertinace; ebbe travagliate vicende nel Medio Evo con continue lotte con Asti ed entrò nel 1631 nel ducato Sabaudo seguendone la storia La città è nota per il tartufo, per i celebri vini e per l'industria dolciaria Ferrero. Proprio quest'ultima per ricordare albesi illustri, dopo un convegno su Beppe Fenoglio, ha organizzato una mostra su un concittadino famoso: Gian Giacomo De Allodio più noto come Macrino d'Alba. E' sicuramente il più famoso pittore piemontese del '500 ma purtroppo di lui sono rimaste poche opere in gran parte in collezioni inglesi e americane in quanto nell'800 la sua arte insieme a quella dei cosiddetti "primitivi" non era apprezzata in Italia e le vendite erano frequenti. La mostra ospita circa sessanta opere, di cui. tredici di Macrino altre di pittori che subirono la sua influenza, costituite da dipinti, sculture, disegni, monili, che aiutano il visitatore ad entrare nel mondo del Rinascimento provinciale e appartato del Piemonte del primo '500. Sono previsti anche percorsi macriniani sia in città con la visita ad edifici e chiese sia nei dintorni, sulle sue orme, negli splendidi paesaggi delle Langhe. L'artista viene fatto convenzionalmente nascere nel 1460 valutando la data posta su alcune sue opere e nello stesso modo la sua morte è posta intorno al 1520. Di certo si sa che venne a Roma all'epoca di Sisto IV trovando una città immersa nel clima del Rinascimento; ebbe contatti con Botticelli, Perugino e Pinturicchio , nella cui bottega forse lavorò, che ebbero un forte influsso nella sua opera. Tornò in Piemonte e qui lavorò per il Vescovo di Alba Andrea Novelli e per il Marchese di Casale Bonifacio IV Paleologo; sia del Vescovo che del Marchese Guglielmo IX ci sono rimasti pregevoli ritratti. Ci restano anche una "Madonna con Bambino e Santi" ora a Francoforte e una "Madonna con Bambino, Santi e donatore" al Museo Civico di Torino. Pittore pienamente rinascimentale, anche se con qualche reminiscenza gotica, Macrino tentò di influenzare il chiuso mondo piemontese cercando di imporre il nuovo modo di dipingere ma la resistenza di artisti e committenti, ancora legati al gotico internazionale, fu notevole. Deluso nella sua aspettativa di diventare pittore di corte dei Marchesi di Monferrato si ritirò ad Alba dove dipinse due opere ancora sul posto: una "Madonna tra S.Francesco e S.Tommaso d'Aquino" in Municipio e una "Natività con i Santi Agostino e Nicola da Tolentino" nella Chiesa di S.Giovanni. L'ultimo suo dipinto datato è del 1513, dopo non si hanno più notizie. Pur dovendolo giudicare da poche opere si nota che è pittore di elevata qualità, meritevole di essere degnamente apprezzato. La mostra sarà aperta per soli 50 giorni dal 20 ottobre p.v. e sarà un'occasione unica per conoscere l'artista, il suo tempo, il suo mondo. Occasione anche per visitare Alba e le Langhe con tutte le loro bellezze naturali, artistiche, alimentari. Roberto Filippi |