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IL PIU' CARAVAGGESCO DEI
"BOLOGNESI" Un tocco monumentale e solenne, l'illusionistico spalancarsi verso il cielo, figure grandiose, un ritmo aperto e fluente, queste sono le caratteristiche dell'arte di Giovanni Lanfranco in mostra dall'otto settembre nella Reggia Farnesiana di Colorno nei pressi di Parma. E' la più ampia retrospettiva finora realizzata sul grande pittore vissuto tra il 1582 e il 1547 ed uno dei massimi esponenti della pittura seicentesca. Allievo dei Carracci fu coinvolto con loro nella grande impresa della decorazione di Palazzo Farnese a Roma collaborando agli affreschi della famosa Galleria e dipingendo da solo, per il camerino di preghiera del Cardinale, figure di Eremiti ed una Maddalena, ora a Napoli. Da giovane nella sua città natale potè osservare gli affreschi del Correggio nel Duomo e in S. Giovanni apprendendo la lezione legata alle aperture illusionistiche; pur legato agli stilemi del classicismo carraccesco elaborò un suo personale linguaggio con un andamento più libero e mosso, sua opera tipica è la cupola di S.Andrea della Valle in Roma dove teorie di angeli e santi si aggrovigliano nel cielo per raggiungere la Maestà Divina. E' visibile il suo interesse per un rapporto dinamico tra le figure e lo spazio che le circonda ottenuto grazie all'uso della luce. Le oltre cento opere che costituiscono la mostra percorrono tutta la vita artistica del Lanfranco dai suoi esordi romani, al ritorno a Parma, al soggiorno napoletano quando lavorò alla Certosa di S.Martino e al Gesù Nuovo, al definitivo ritorno a Roma con opere mobili e affreschi in S.Andrea della Valle e in S.Carlo ai Catinari. La sua opera può considerarsi una via di. mezzo tra il violento chiaroscuro ed il naturalismo esasperato del Caravaggio e l'aulica bellezza e serenità dei Carracci, del Domenichino, del Reni. Ha un'iconografia tranquilla, un disegno chiaro, una tensione controllata, una tavolozza a volte chiara e a volte scura ma sempre seducente, una luce limpida, i colori lucenti. Le opere esposte vengono da musei e collezioni italiani e stranieri e spesso sono stata restaurate per l'occasione; accanto ai dipinti del Lanfranco sono poste opere di contemporanei che elaborarono diverse soluzioni artistiche: Alessandro Turchi, Carlo Saraceni, Simon Vouet, Orazio Borgianni, alcuni più caravaggeschi altri più "classicisti" ma tutti legati ad un comune sentire: l'idea del bello. Con l'occasione si può visitare la Reggia di Colorno; edificio nato come fortificazione nel tardo medioevo e trasformato nel '600 in sontuoso edificio di riposo e diletto per i Farnese. Nel primo '700 l'architetto Galli Bibbiena curò l'ampliamento dell'edificio che, con l'estinzione dei Farnese, passò ai Borbone Parma che l'adeguarono al gusto neo-classico Dopo il 1870 divenne abitazione per il personale del vicino Manicomio. Recentemente è stato restaurato e destinato a sede di eventi culturali. Il percorso del Lanfranco si snoda per 36 sale che si affacciano sul cortile d'onore e sui giardini. Nei mesi successivi la mostra si trasferirà prima a Napoli e poi a Roma. Roberto Filippi |