ex-@rt magazine 
oltre l'arte n. 2
maggio - agosto 2001

Beni Culturali - Mostre
beni culturali bordline contemporanea



ANTICA PERSIA
I capolavori del Museo Nazionale di Tehran e la ricerca italiana in Iran
Dal 31 maggio al 29 luglio 2001

Roma
Museo Nazionale d'Arte Orientale Museo
(Palazzo Brancaccio)
Via Merulana 248

Orario:
lunedì, mercoledì, venerdì e sabato
dalle ore 8.30 alle ore 14.00;

martedì, giovedì, domenica e festivi
dalle ore 8.30 alle ore 19.30.
Chiuso il primo ed il terzo lunedì del mese.

Ingresso: lire 8.000,
gratuito per i cittadini dell'Unione Europea minori di 18 anni,
al di sopra dei 65 anni

e per i docenti e studenti delle facoltà di Architettura, Conservazione dei Beni Culturali e della facoltà di Scienze Umanistiche


Informazioni:
Tel. 06/4874415 - 06/4875077

Catalogo: Edizioni de Luca


LA GRECIA, LA PERSIA, L'ISLAM

Seimila anni di storia dell'antica Persia sono in mostra al Museo d'Arte Orientale a Palazzo Brancaccio. E' un evento eccezionale che circa 180 oggetti in terracotta, bronzo, argento, oro, vetro, pietra, che coprono un periodo che va dal Neolitico all'avvento dell'Islam, siano stati autorizzati ad uscire dall'Iran; è la prima volta che accade dall'inizio della rivoluzione Khomeinista e forse ciò è dovuto ai buoni rapporti con l'Istituto per l'Africa e l'Oriente che sin dagli anni cinquanta ha effettuato scavi nell'altipiano iranico. La Grande carrellata sulla storia della Persia inizia nella notte dei tempi ,nel neolitico, di cui rimangono pochi resti; seguono poi le varie età dei metalli, rame, bronzo, ferro, fino a giungere all'alba della storia quando le prime fonti orientali, all'inizio del primo millennio a.C. cominciano a parlare di bellicose tribù nomadi residenti nell'altopiano. La storia di queste tribù si mescola con la storia degli Assiri, dei Babilonesi, dei Medi fino ad arrivare alla formazione di uno stato unitario persiano sotto Ciro il Grande, fondatore della dinastia degli Achemenidi, che, con i re Cambise, Dario, Serse, Artaserse, creò il più grande stato del Medio Oriente. Riemergono i ricordi scolastici: le guerre con i Greci, la battaglia di Maratona, Leonida alle Termopili, l'epica lotta tra la minuscola Grecia e il gigante dell'Oriente. E poi la travolgente galoppata di Alessandro Magno con la conquista dell'impero persiano e la sua divisione tra i successori, uno dei quali, Seleuco ebbe anche la regione comprendente l'attuale Persia. Tribù nomadi chiamate Parti, sotto la dinastia degli Arsacidi, alzarono il vessillo della rivolta e dell'indipendenza nazionale ricacciando i Seleucidi oltre l'Eufrate che per secoli. divenne il confine tra l'oriente e l'occidente. Per quasi mezzo millennio i Romani, eredi dei Seleucidi, combatterono con alterne vicende contro i Parti; ci fu la strage di Carre, nel 55 a.C., con l'esercito romano annientato e con la testa del triumviro Crasso tagliata e la bocca riempita d'oro fuso. Augusto e Traiano riscattarono la sconfitta ma il confine rimase sempre "caldo" anche perché, nel III secolo d.C., i Parti furono sostituiti dai Sasanidi, dinastia ancor più nazionalista, bellicosa e legata alla religione di Zaratustra. L'imperatore Valeriano fu sconfitto e catturato e appare scolpito per l'eternità in un bassorilievo rupestre, prostrato davanti al re persiano Shapur, l'imperatore Giuliano l'Apostata cadde in battaglia, il bizantino Giustiniano lottò a lungo contro Cosroe I che mirava a sottrargli l'Asia Romana ed infine l'imperatore Eraclio vinse Cosroe II rioccupando Gerusalemme precedentemente presa dai Persiani. Ma mentre i due imperi si logoravano in una lunga lotta nei deserti d'Arabia Maometto predicava l'Islam e ben presto torme di cavalieri duri e puri, pii e poveri, sciamavano verso occidente e verso oriente. Tra il 633 e il 642 d.C. in una serie di battaglie i Mussulmani annientarono i Sasanidi creando lo stato islamico che dura tuttora. Questa in poche righe la storia millenaria della Persia che può essere ripercorsa attraverso i reperti in mostra che scandiscono, sia pure con pochi esemplari, i vari periodi della lunga vicenda; ceramiche policrome, figurine in terracotta e in alabastro provengono dagli antichissimi siti dell'altipiano, gli imperi Achemenide, Parto, Persiano, sono illustrati da oggetti in ceramica invetriata, argento, vetro, pietra, e si nota, nel caso dei Parti, l'influenza della cultura ellenica. Molto interessante il catalogo che non solo descrive quanto esposto ma, attraverso vari saggi, illustra la storia della Persia ed anche l'attività archeologica e di restauro svolta a cura dell'Istituto per l'Africa e l'Oriente. Qualche parola sul contenitore: Palazzo Brancaccio, l'ultimo dei grandi palazzi principeschi di Roma costruito a fine '800 su progetto di Luca Carimini in forme tardo barocche. Negli anni '50 parte dell'edificio fu adibito a Museo e fu allestito obliterando l'arredo precedente. Un restauro di pochi anni fa ha riportato alla luce l'originale aspetto che, con stucchi, tele e dorature, fa un piacevole contrasto con le vetrine ricolme di oggetti d'arte orientale.

Roberto Filippi