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L'ARTE RECUPERATA "I Tesori d'arte dal buio alla luce" è il nome di una interessante mostra che si tiene a Castel S. Angelo a cura del Centro Europeo per il Turismo, Cultura e Spettacolo. Il titolo è intrigante e la mostra molto piacevole; non è un'esposizione di opere di un autore o di un movimento artistico o di un periodo storico ma una raccolta di reperti, i più disparati, uniti insieme da due caratteristiche: l'essere riapparsi da magazzini o depositi o l'essere stati recuperati, dopo furti, dalle Forze dell'Ordine. In pittoresco alternarsi si hanno tele e tavole dal '300 all'800, sculture in marmo e in metallo, monili, monete, armi. Alcune opere sono già note in quanto già esposte nel l'ormai ventennale attività del Centro che ogni anno organizza mostre di carattere artistico e provenienti dall'opera di recupero del nostro patrimonio culturale portata avanti da Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza, allo scopo di contrastare i furti ai danni di Musei, chiese, edifici pubblici, case private. A tale proposito il Generale Conforti, responsabile del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Artistico, ha notato con piacere che i furti segnalati nel primo trimestre dell'anno in corso sono discretamente diminuiti rispetto a quelli del corrispondente periodo dello scorso anno; segno che non solo il recupero ma anche la prevenzione concorrono ad impedire la spoliazione del nostro patrimonio artistico. Pezzo forte della mostra è l'Artemide marciante copia romana di originale greco del V secolo a.C., con una storia romanzesca di scoperta clandestina, di passaggi all'estero, di sostituzioni, recentemente recuperata dai Carabinieri e poi materiali archeologici rubati a Pompei e Villa Adriana e reperti provenienti da scavi clandestini confiscati dalla Finanza. Sono esposte molte pitture, alcune devozionali e altre di pregio, di varie epoche e stili e molte statue tra cui una curiosa Madonna distesa, in legno dipinto, del '400. Tra le "scoperte da magazzino" una statua di donna acefala e seminuda che a prima vista sembrerebbe classica e che dalla firma risulta invece di Francesco Naccherino, scultore operante tra la fine del '500 e l'inizio del '600. Interessante la collezione di monete d'oro e monili rinvenuta nel 1933 demolendo un'abitazione in via Alessandrina, ora via dei Fori Imperiali, e che costituiva il tesoro di Francesco Martinetti numismatico, collezionista, antiquario e forse falsario vissuto alla fine dell'800. Gioielli romani da Oplontis e longobardi dalla necropoli di Castel Trosino fanno bella mostra di se in una esposizione che, come già detto, non è numericamente molto consistente né organica ma che risulta piacevole ed interessante proprio per il suo carattere composito. Roberto Filippi
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