ex-@rt magazine 
oltre l'arte n. 1
gennaio - aprile 2001
Beni Culturali - Mostre
beni culturali bordline contemporanea


EROI E REGINE.
Piceni Popolo d'Europa

Dal 13 aprile al I luglio 2001

Roma
Galleria Nazionale d'Arte Antica
(Palazzo Barbenni)
via Barberini, 18

Orario:
tutti i giorni, 10-19
Chiuso il lunedì

Ingresso:
intero L. 12.000,
ridotto speciale L. 10.000,
ridotto L. 8000

Informazioni:
Tel. 06/32810
n. verde 800.112211.
www.regione.marche.it
www.regione.abruzzo.it


Catalogo: De Luca


DOPO TREMILA ANNI DI OBLIO

Una lunga carovana marcia lungo le colline che digradano verso il mare, uomini, donne, bambini, animali, carri; ad un tratto nel cielo appare un picchio nero, uccello sacro a Marte, e si posa sull'insegna portata all'avanguardia della carovana; così secondo le antiche tradizioni sarebbero nati i Piceni.
Alla vicenda di questo popolo è dedicata la mostra allestita a Palazzo Barberini, con una grande quantità di reperti ricostruisce gli otto secoli della vita di. questo popolo che si stanziò nel medio versante adriatico nel territorio ora corrispondente alle odierne Marche e Abruzzo settentrionale e che li sviluppò una civiltà contemporanea a quella degli Etruschi stanziati sul Tirreno.
Fu un popolo senza storia perché senza scrittura e senza una vita sociale organizzata in senso statuale; vissero in piccoli nuclei dominati da una aristocrazia guerriera e di loro non sono rimasti resti di edifici o di altre costruzioni ma solo tombe, sovente grandiose, piene di. oggetti di lusso. Per secoli i Piceni furono i mediatori del commercio fra il Mediterraneo e i paesi del Nord e l'ambra del Baltico giungeva presso di loro, veniva lavorata e riesportata verso il mondo greco ed orientale; in cambio prodotti di lusso risalivano verso il Nord lasciando un considerevole pedaggio presso le aristocrazie picene.
Il commercio marittimo faceva capo alle foci dei piccoli fiumi che dall'Appennino scendono al mare e risaliva verso l'interno con piccole navi.
Gli oggetti di lusso mostravano lo status dei principi piceni. e li seguivano nelle tombe, unica cosa rimastaci della loro civiltà. In mostra circa settecento reperti provenienti da nume rose tombe quali, quella della "Regina di Numana" che ha un diametro di 40 metri e che in due fosse contiene due carri, sotto di. questi il. corpo della Regina coperto di gioielli d'ambra, di bronzo, di pasta di vetro ed intorno vasi etruschi e greci; unico oggetto d'oro una tazza con animali stilizzati di origine greca. E poi tombe di guerrieri con le loro armi, gioielli, rasoi, oggetti rari e preziosi come un vaso Dauno o un cofanetto d'avorio d'origine asiatica.
Grandi steli con immagini di uomini armati analoghi al famoso "guerrieri di Capistrano" montano la guardia per l'eternità ad un popolo che ebbe una società aristocratica, guerriera, orgogliosa delle sue ricchezze, dei suoi commerci, delle sue alleanze ma incapaci di darsi una organizzazione sociale, di avere un senso dello stato. Sono cose che contraddistinguono un'altra civiltà, più a sud, sulla riva di un grande fiume.
Nel IV secolo i Romani arrivarono all'Adriatico e le legioni risalirono verso nord, i. Piceni dopo breve resistenza sparirono dalla storia completamente assorbiti da una civiltà "superiore".
Del popolo dell'ambra restano solo le tombe, alcune delle quali ricostruite in mostra, e i Piceni accolgono i visitatori con un suggestivo allestimento con curiosi manichini indossanti veri oggetti d'abbigliamento e con una interessante sezione multimediale che permetterà di ricostruire l'epopea secolare di quel popolo.

Roberto Filippi