ex-@rt magazine 
oltre l'arte n. 1
gennaio - aprile 2001
Beni Culturali - Mostre
beni culturali bordline contemporanea



Ritratto di Cleopatra VII, 50 - 30 a.C., Marmo, Antikensammlung, Staatliche Museen, Berlino


CLEOPATRA. REGINA D'EGITTO
(In search of the real Cleopatra)

Dal 12 aprile al 26 agosto 2001


Londra
British Museum
Great Russell Street

Tel. (0171) 6361555

www.thebritishmuseum.ac.uk



Ritratto di Marcantonio, Secondo quarto del I sec. a.C., Marmo, Szépmuvészeti Mùzeum, Budapest




CLEOPATRA: LA SEDUTTRICE DI ROMA

Dopo il successo romano, la mostra approda in uno degli spazi più consoni ad ospirtare la prima rassegna esaustiva dedicata a Cleopatra per i numerosi reperti egizi che il British Museum conserva.
La fama di Cleopatra inizia alla metà del I secolo a.C., incontrando Giulio Cesare e conquistandolo con il suo potere, la sua cultura, la sua intelligenza e il suo magico fascino, incrociando i destini dell'Egitto con quelli di Roma. La sua figura, nella vita e nella morte, ha ispirato artisti nel campo della letteratura, della pittura (Boccaccio, Shakespeare, Tiepolo), fino alle numerose moderne opere cinematografiche.
Fama spesso negativa perché condizionata soprattutto dalla pessima propaganda che Ottaviano-Augusto scatenò contro di lei per ovvi motivi politici.
Considerata il simbolo del lusso e della corruzione, tanto da essere collocata da Dante nell'Inferno per essere definita "Cleopatras lussuriosa". Seducente anche nel suicidio, che la sottrasse all'umiliazione della sconfitta, rendendo famoso anche l'aspide, il serpente simbolo del peccato, che scelse per morire.
Ora nello spazio romano di Palazzo Ruspoli gli è reso omaggio con un'esposizione di circa 350 oggetti - tra statue, affreschi e gioielli - raccolti in sette sezioni.
La mostra si apre con la sezione dedicata al mondo colto e cosmopolita di Alessandria dove crebbe e fu educata Cleopatra. Uno dei primi reperti, che apre il percorso espositivo, è una statuetta del I secolo a.C. raffigurante il sacerdote Pasherbastet dall'espressione enigmatica: si tratta probabilmente di una delle più belle del gruppo di personaggi che le comuni caratteristiche iconografiche hanno suggerito definirli "uomini pensierosi". Si prosegue con la sezione dedicata ai tolomei, la stirpe della quale Cleopatra VII fu l'ultima regina dell'Egitto ellenistico. Numerose raffigurazioni della regina rappresentata in veste faraonica o con il rigido atteggiamento delle più tradizionali statue egizie, nella terza sezione. Dal museo californiano Rosicrucian Egyptian di San José, proviene una statua in granito-diorite. Alla statua è stata dedicata un'attenzione particolare collocandola al centro di una sala, quasi per esaltare il potere esoterico conferitogli dai rosacrociani a questa particolare raffigurazione per intero di Cleopatra calata in un impercettibile tunica, con la sinuosità del panneggio e del corpo, il modellato del viso perfettamente riprodotto a tutto tondo. Una Cleopatra capace di contaminare la cultura e la religione con la sua devozione ad Iside.
Poi è la volta di Cleopatra e Cesare, del loro incontro, l'amore, il figlio, le conseguenze politiche; alla quale fa seguito le sezioni dedicate all'amore per Antonio ed alla morte di Cleopatra.
Infine nell'ultima parte si illustra l'influenza egizia nella vita romana, con la religione e la cultura e l'arte. Una vera e propria egittomania che travolse il mondo romano. Templi e santuari dedicati ad Iside e Serapide furono edificati in tutto l'Impero. Obelischi, statue e lastre di geroglifici furono strappati all'Egitto e portati a Roma per decorare luoghi sacri e luoghi civili. Mosaici e pitture in stile egizio e con paesaggi nilotici abbellirono terme e ville private; rilievi eseguiti a Roma ad imitazione di quelli egizi decorarono templi e tombe.
Tra le molte raffigurazioni di regnanti e divinità d'epoca tolemaica, in stile egiziano o greco, si trova a fare da corte alle diverse Cleopatre dei curiosi ritratti d'imperatori o notabili romani adattati o rilavorati da teste di faraoni o regine.
Successivamente, la mostra sarà allestita al Field Museum di Chicago.

Gianleonardo Latinii