Brie (Francia),
giugno 1968
HENRI
CARTIER-BRESSON FOTOGRAFO
Milano
Palazzo dell'Arengario
Piazza Duomo
Dal 26 gennaio al 18 marzo 2001
Orario:
tutti i giorni dalle 9.30 alle
18.30
il giovedì 9.30-22.30
chiuso il lunedì
Ingresso:
Lit. 12.000
Gruppi (solo su prenotazione) Lit. 8.000
Scuole (solo su prenotazione) Lit. 5.000
Ridotto Lit. 8.000
Informazioni 24 ore su 24 e prenotazioni:
tel.. 02/54917
www.ticket.it/cartierbresson
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CARTIER-BRESSON: LA VOGLIA DI VEDERE
Ci sono eventi che è impossibile
perdere
e questo è, senza ombra di dubbio, il caso
della mostra recentemente inaugurata a Milano "Henri
Cartier-Bresson Fotografo"
Questa volta mi è stato impossibile resistere e sono
partita alla volta del Palazzo dell'Arengario a Milano
Per cominciare prendo spunto da uno dei pensieri di
Cartier Bresson riportati su grandi cartelloni
all'interno dello spazio espositivo: "Fa bene alla
salute contemplare i paesaggi di Giovanni Bellini,
Hokusai, Poussin, Corot, Cezanne, Bonnard e tanti altri,
e andarsene nella natura, con una matita in mano"
(H.C.B. Settembre 1999).
E così c'inoltriamo attraverso mondi conosciuti e
non
.paesaggi italiani, francesi, russi
che
sembrano risucchiarci al loro interno
gorgoglii di
un fiume schiumoso, barche arenate tra le alghe, filari
d'alberi che sembrano dipinti
rispettando i tre
vecchi principi della fotografia: la necessità d'avere
più piani, la giustezza delle proporzioni, la ricerca di
un equilibrio. Cartier Bresson riesce a far entrare il
nostro mondo nello spazio ristretto di un immagine. E mi
fa pensare alla sua nascita come pittore, già perché
C.B. si avvicina alla fotografia a 23 anni dopo aver
sviluppato un grande entusiasmo per la pittura,ma è con
l'acquisto della sua prima Leika che Bresson intuisce la
sua strada. Una Leika, che rappresenta il legame tra i
poteri del cinema e quelli della fotografia con la sua
maneggevolezza e la pellicola da 24x36 , la leika libera
il fotografo di una parte di costrizioni di tempo e
spazio imposte dalle vecchie tecniche e permette
d'instaurare un rapporto inedito con il visibile,
potenziale inesprimibile con la pittura. Anni passati tra
Italia Spagna Francia Messico, negli U.S.A. per il
cinema. E la seconda guerra mondiale scappando da un
campo di prigionia in Germania
e poi ancora la
liberazione di Parigi nel suo obbiettivo. E ancora,
instancabile, nel 1947 con i suoi amici Capa, Chim
Seymour, Rodger e Vandivert fonda quella che diventerà
la più importante agenzia fotografica del mondo, la
Magnum Photos. Cartier- Bresson lume tutelare per le
generazioni a venire di fotografi, con il suo ruolo
fondamentale nella teorizzazione dell'atto del
fotografare: Il Momento Decisivo.
" la macchina
fotografica è per me un blocco di schizzi, lo strumento
dell'intuito e della spontaneità, il detentore
dell'attimo che, in termini visivi, interroga e decide
nello stesso tempo. Per - significare - il mondo, bisogna
sentirsi coinvolti in ciò che si inquadra nel mirino.
Questo atteggiamento esige concentrazione, sensibilità,
senso geometrico. E' attraverso un'economia di mezzi e
sopratutto l'abnegazione di sé che si raggiunge la
semplicità espressiva.
Fotografare è trattenere il respiro quando tutte le
nostre facoltà convergono per captare la realtà fugace;
a questo punto l'immagine catturata diviene una grande
gioia fisica e intellettuale. Fotografare è riconoscere
nello stesso istante e in una frazione di secondo un
evento e il rigoroso assetto delle forme percepite con lo
sguardo che esprimono e significano tale evento. E 'porre
sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il
cuore.
E' un modo di vivere"
Henri
Cartier-Bresson
La mostra "Henri
Cartier-Bresson Fotografo" presentata
dall'Assessorato alla Cultura e Musei del Comune di
Milano in collaborazione con Contrasto, con la
sponsorizzazione di Hewlett-Packard, Caimi e Club-La
Repubblica, raccoglie in 150 immagini in bianco e nero lo
straordinario talento del francese.
Si divide in due sezioni tematiche: la selezione dei
"paesaggi" - mostra inedita, presentata ora a
Milano in prima mondiale - e la classica, storica
selezione delle "foto commentate", arricchita
ed aggiornata. Questa nuova selezione si avvale di
commenti d'autori italiani quali Sciascia, Scianna,
Baricco e Tabucchi..50 immagini tra le più suggestive
del grande autore e, grazie ai commenti, un'occasione per
approfondire i temi legati alla fotografia:il suo potere
comunicativo, le sue peculiarità stilistiche, il suo
ruolo.
Mi piacerebbe mostrarvi tutte quelle immagini che sono
rimaste nei miei occhi, tutte quelle parole legate così
perfettamente alle fotografie e il comune senso di
meraviglia dipinto sui volti dei colleghi mentre ci si
trascinava da una foto all'altra
come se staccare
gli occhi da ognuna potesse essere un tradimento
infinito.
Maria Rosaria Suma
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