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La Biennale di Venezia 2022
59. Esposizione Internazionale d’Arte
Il latte dei sogni
23 aprile – 27 novembre 2022
Giardini – Arsenale Giardini
Venezia
Catalogo La Biennale di Venezia
Informazioni:
https://www.labiennale.org/it
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Biennale Arte
2022: Il latte dei sogni – dopo averla vista
Diverse sono le opere di artiste
e artisti che in questa esposizione, a differenza di altre, si
distinguono per aver depositato negli animi di chi ha visitato la
Biennale 2022, un nuovo modo di concepire l’immagine, il sentimento,
l’aura.
Da Leonora Carrington a Lise Deharme e Rachilde, dalla più che famosa
Leonor Fini di una delle prime sezioni: ‘La culla della strega’, ho
avuto le conferme delle sensazioni percepite.
È così come nel caso di Chiara Enzo che cattura alcune parti dei corpi
inserendoli in piccoli e minuziosi dipinti. Soggetti presi dal vivo o da
immagini raccolte da riviste e social media.
Ma è soprattutto Paula Rego, a mio modesto parere, a risultare l’artista
più interessante, per le scene domestiche che rappresentano il centro
dell’esperienza femminile.
Da menzionare anche gli smalti di Carla Accardi che suscitano interesse.
Dipinti tra gli anni Quaranta e gli anni Settanta, la Accardi utilizza
una simbologia di cerchi e volute, che appaiono come lettere, parole,
locuzioni.
All’Arsenale l’opera della cubana Belkis Ayón, attraverso le gradazioni
dei neri, dei bianchi e dei grigi, assume un’atmosfera che sa di magico.
Nonostante il suo ateismo dichiarato la Ayón dedica gran parte della
propria opera a codici, simboli e racconti degli Abakuá, confraternita
segreta afrocubana.
Tra le artiste interessanti, risulta esserci Niki De Saint Phalle
presente con le sue opere di resina di poliestere dipinte.
La brasiliana Solange Pessoa fa vivere allo spettatore diverse
esperienze sensoriali nella raffigurazione di creature e insetti durante
la metamorfosi.
Nell’ultima capsula, ‘La seduzione del cyborg’, diverse sono le artiste
come la Alexandre Exter che porta a rappresentare il mondo alieno a
quello tecnologico – industriale.
L’artista dell’Estonia Ann Pöder unisce con i suoni manichini e parti
del corpo frammentate, tagliate, degradate, ferite.
Di rilievo sono i grandi dipinti di Louise Bonnet con la
rappresentazione dei corpi difficilmente contenuti nelle tele. Corpi in
espansione, fino ad arrivare ai margini se non oltre le due dimensioni
del dipinto.
L’edizione odierna è arricchita con le partecipazioni nazionali in
città. Ne sono un esempio la Repubblica Popolare del Bangladesch, il
Guatemala, la Mongolia, i Paesi Bassi. Anche le proposte degli eventi
collaterali sono apparse più ricche di idee. Le aspettative, quindi, si
sono rivelate vere e proprie realtà.
Serena visione.
Paolo Cazzella
o della Joie de Vivre
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