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oltre l'arte
2022

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Inferno
Dal 15 ottobre 2021 al 9 gennaio 2022

Scuderie del Quirinale
Via XXIV Maggio 16
Roma

Informazioni:
call center +39 02-92897722
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Klimt: La Secessione e l’Italia

Si racconta la fortuna iconografica nel corso dei secoli, si indaga sull’universo infernale.
Lo si fa in occasione del settimo centenario della morte di Dante Alighieri, lo si fa alle Scuderie del Quirinale, lo si fa attraverso più di duecento opere d’arte in prestito da oltre ottanta istituzioni museali, raccolte pubbliche e collezioni private dall’Italia e dall’Europa.
La struttura del percorso espositivo, fluttua tra l’evoluzione storica del concetto del Male e la sua condanna nell’aldilà. La scelta sulla prima delle tre cantiche della Divina Commedia, a detta dei curatori Jean Clair e di sua moglie Laura Bossi, è stata suggerita dall’interesse che maggiormente hanno ispirato gli artisti e dal tema attuale che comprende la distruzione della natura, la crisi sociale e culturale.
A completezza della mostra, una serie di incontri che solitamente si svolgono alle Scuderie, dal titolo ‘Infernanti’.

L’Accademico di Francia Gérard Règnier, meglio conosciuto con lo pseudomino di Jean Clair, è stato sempre interessato per quei terreni culturali che si orientano tra arti visive e letteratura, scienza, studio della psicologia umana. Ne aveva già parlato in un suo saggio anni fa. Un’ occasione, questa dell’Inferno, per soffermarsi sulla paura reale della scomparsa dell’Uomo sulla Terra.
La mostra, come afferma lo storico Claudio Strinati, non è una mostra di carattere didattico, storico, critico.
I due curatori hanno creato un’atmosfera, o meglio hanno riportato di sana pianta quella che, nella mente del sommo poeta, era l’idea nel rappresentare l’Inferno. A mio avviso ci sono riusciti appieno. Le tante opere presenti sono ammantate da una luce contenuta, crepuscolare oserei dire. Si entra così nel vivo dell’Inferno attraverso le opere di epoche e scuole diverse accostate tra loro senza una mera cronologia, allo scopo unico di raccontare una storia. Quella del male che è presente nell’esistenza, lo stesso inferno che è sulla Terra, come la visione di opere che si rifanno all’orrore delle trincee delle guerre e dei campi di concentramento.

Mano a mano che appaiono ai nostri occhi le opere d’arte, si è davvero rapiti dalla visione di un Beato Angelico, di un Rodin, di un Botticelli, di un Blake e poi Dorè, Zuccari, Dürer, Cranach, Goya, solo per citarne alcuni.
Tutto è così intimo, la poca luce avvolge le opere che prepotentemente escono fuori con tutta la loro immensa passione. Dante stesso avrebbe apprezzato questa mostra, nel suo peregrinare tra Persona e Personaggio e come l’iconografia lo avesse ritratto, anche insieme alla sua guida Virgilio.

Più che ricca visione a voi tutti

Paolo Cazzella
o della Joie de Vivre




 

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