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Verso le Grandi Gallerie
Un nuovo allestimento per la pittura del Cinquecento.
Gallerie dell’Accademia
Venezia
informazioni:
tel. 06/8715111
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All’Accademia le
sale del Cinquecento
Una nuova luce e un respiro
maggiore per le opere di Giorgione, Bosch, Tiziano, Tintoretto, Veronese
e per altri capolavori dei maestri veneti.
Infatti, alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, ora si tocca con mano
un’aria nuova.
Per fare questo, dopo il restauro architettonico, che è in corso di
realizzazione, finanziato dal Ministero per i Beni e le Attività
culturali, si è provveduto a riallestire le sale VI – XI del primo
piano, sulla base di un attento progetto scientifico di Roberta
Battaglia, Giulio Manieri Elia e Paola Marini.
Così si viene ad avere una eccellente visibilità del ciclo belliniano
della Scuola Grande di San Marco, grazie a una parete divisoria nella
sala VI (sala VIb) dove la prima parte della sala risulta essere il
preambolo della bottega di Giovanni Bellini, punto di riferimento per la
maggior parte degli artisti veneti a Venezia tra la fine del
Quattrocento e l’inizio del Cinquecento.
Proseguendo nella sala VII sono raccolte le opere di Jheronimus Bosch,
provenienti con ogni probabilità dalla raccolta Grimani e che fanno
riflettere sul collezionismo veneziano del Cinquecento.
La sala VIII regala un migliore spazio a quella che è stata definita
l’’icona’ del museo: la ‘Tempesta’ di Giorgione, accostata alla
‘Vecchia’ e al ‘Concerto’, opere provenienti dalla raccolta Vendramin.
C’è anche la ‘Nuda’, sempre di Giorgione, accanto ad altri capolavori di
Tiziano e Sebastiano del Piombo.
Una occasione importante questa, per far comprendere quel passaggio
particolare di Venezia al pieno Rinascimento.
Nella sala IX convivono la ‘Sacra conversazione’ di Palma il Vecchio con
il ‘Ritratto di gentiluomo’ di Lorenzo Lotto. I grandi saloni sono ora
dedicati solo ai protagonisti dell’arte veneta del Cinquecento, quindi,
Veronese nella sala X, Tintoretto e Tiziano nella sala XI.
Fin qui la prima delle quattro fasi previste per l’intervento dei lavori
di restauro con l’adeguamento funzionale e impiantistico. Inoltre è
stato predisposto il miglioramento sismico, il recupero e il restauro
dell’opera di Carlo Scarpa, oltre al miglioramento delle condizioni
microclimatiche. Per essere più precisi, sono stati realizzati
interventi strutturali negli ambienti del sottotetto, l’installazione di
un sistema di illuminazione con pannelli luminosi al LED.
In corso di realizzazione è la seconda fase dei lavori che riguardano
una parte del complesso architettonico del museo detta ‘Ala Palladiana’.
Il percorso di visita ha al suo attivo nuovi apparati didattici, redatti
in doppia lingua, sono ben visibili e accessibili e questo avviene
attraverso tre livelli di approfondimento: il pannello introduttivo sul
totem, la scheda che è in sala a disposizione del visitatore, le
didascalie per tutte le opere esposte.
Interessante scoperta per tutti.
Paolo Cazzella
o della Joie de Vivre
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