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Il nuovo allestimento dei capolavori del Seicento
Gallerie Nazionali di Arte
Antica
Palazzo Barberini
Roma
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Le nuove sale di Palazzo Barberini
Le dieci sale, completamente
restaurate dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica, sono nell’Ala Nord
del piano nobile di Palazzo Barberini. Seguono quelle, già sistemate,
nell’ala Sud per concludersi, nel 2021, con il riallestimento del piano
Terra.
Mettendo a frutto l’ordine cronologico e geografico, vanno dal tardo
Cinquecento al Seicento. La Direttrice Flaminia Gennari Santori,
insediatasi nel 2016, ci tiene a dire che la sistemazione delle dieci
sale è il risultato di un nuovo impianto concettuale del Museo.
Un restauro che ha preso in esame le strutture architettoniche,
l’impianto di illuminazione, gli apparati didattici. Uno spazio che si
estende per cinquecentocinquanta metri quadrati. Un percorso circolare
che risalta le qualità del Palazzo stesso.
Dalla sala del tardo manierismo romano e internazionale dove si annovera
tra gli altri Jacopo Zucchi (1541 – 1596) con l’olio su tavola ‘Betsabea
al bagno’ ovvero la seduzione e le sue conseguenze.
Nella sala venti, i veneti di fine Cinquecento con opere anche di
Tintoretto e di Jacopo Negretti meglio conosciuto come Palma il Giovane
(1548/50 – 1628). Il Pittore mette in risalto l’effetto drammatico del
movimento, piuttosto che il pathos espressivo delle singole figure.
Un’eredità ricevuta da Tiziano e Tintoretto, assimilando anche il motivo
della velocità e facilità esecutiva definita la ‘prestezza’.
La sala ventuno è completamente ripulita e illuminata con la pittura di
genere con i famosi dipinti di Bartolomeo Passerotti (1529 – 1592):
Macelleria e Pescheria, parte di quattro tele presenti a Roma nel XVII
secolo in Villa Celimontana.
L’Altarolo portatile di Annibale Carracci, che riprende il tema
medioevale della ‘Compassione di Maria’, è da solo in una nuova sala. Un
tabernacolo con la Pietà, Santa Cecilia e Sant’Ermenegildo all’interno,
mentre all’esterno San Michele, l’Angelo custode, Cristo e Dio Padre. Un
olio su tavola e rame, ebano e oro, proveniente dalla collezione
Torlonia.
Seguono poi le sale dedicate a Caravaggio e al caravaggismo. È presente
Candlelight Master con la sua Vanitas. Un genere intimamente meditativo,
tutto propenso alla riflessione. Altri autori come Jusepe De Ribera,
Simon Vouet, Orazio Gentileschi, Valentin de Boulogne, il Serodine,
Artemisia Gentileschi, Giovanni Lanfranco, Guido Reni, Domenico Zampieri
detto il Domenichino, Giovanni Francesco Barbieri meglio conosciuto come
il Guercino.
Le opere ora si possono godere al massimo. Non c’è affastellamento, non
c’è confusione. La leggibilità dei pannelli in sala è ottima,
all’altezza giusta per tutti. Non si vede l’ora che il riallestimento
sia concluso.
Buona visione per chi lo vorrà.
Paolo Cazzella
o della Joie de Vivre
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